Alessio Chiadini Beuri: 2013

venerdì 22 novembre 2013

Upstairs







Sure, I dreamt it.

No doubt, it's typical meme: Iwas a child with a vivid imagination. 
Dreaming is one of those little things that no one can take away from us. No way, nobody can. 

Maybe, just being happy sets man free by his dreams. To a man who is beaten down, hopeless and tired rests always a last dream: fallin' asleep.
But this afternoon...no way! I can't trust my senses: it's summertime and I'm alone, here in town: sultry weather bites me, the thousands noises of this old apartment confusing my mind, stuck in front of a television broadcasting shit & stuff.
I can't honestly say, i don't know if i heard it. Maybe I was so intoxicated with boredom and melt in the sunlight that i went mad.

This afternoon, a series of soft steps passed quickly in the apartment above. Everything lasts just a few seconds and notwithstanding I was remonstraiting with a refrigerator that is finally saying goodbye and the creak of the windows, opened for a fresh spit, the sensation of someone walkin' upstairs was clear. 
Now the ceiling is silent. It's august 23 and it's quite normal. My roomies are on holiday. 
There's just me, the television and the fridge that will not pass the fall.


sabato 9 novembre 2013

Un uomo alla spina - Una Pizza nella Notte ep. #6




Simulo un montante sinistro spaccaculi, tanto per far cacare addosso Fangio e lo guardo mettere in moto quel suo tumore giallo con cui scorrazza per la città come uno spermatozoo che ha perso la strada maestra.
L’ultima volta che l’ho aiutato ho spinto così forte che è arrivato al semaforo impennando. Il motorino. Fangio mi è volato in braccio.
Che posso fare se sono così fantastico?
Non si sprecano i propri doni, no? Giusto perciò, ragazze, se vi mettete in file di 3 cercherò di fare contente tutte. Tranquille: la riserva è illimitata. E’ quella della Lola.
Quando il Fangio è ormai così lontano che la cosa più brutta qui attorno è quella carcassa di cane sbranata da quel plotone di ratti, assaporo l’aria come un Predator ed entro nel locale.
Quel broccolo di Fangio vi ha sicuramente detto che sorridere è la chiave per il successo. Bè, niente di più sbagliato. Io le vedo le reclute del Fangio durante le loro serate Safari: si piantano davanti alle tipe mostrando dentature ampie, non sempre stupende, tirate allo spasmo fino alle gengive e al crampo congenito della mandibola.
Con quale risultato?
Nessuno apprezzabile. Il momento più alto è stato quando la ragazza, imbarazzata, ha cercato di comprare al pivello una rosa per levarselo dai piedi. Ma lui non ne aveva.
Per questo la pseudo-filosofia del sorriso è una stronzata così immensa che quando la fai, brucia dall’inizio alla fine.
Conquistare una ragazza o, nel mio caso, convincerla di desiderare di strapparmi i vestiti di dosso e leccarmi via tutta questa bellezza, non è come andare a raccogliere margheritine nei campi.
è una fottuta guerra, se ancora non ve ne siete resi conto. In guerra non ci vai sorridendo: ci vai a cazzo duro, pronto ad irridere la stronza che vuole farti abbassare la cresta facendole lo scalpo con il tuo tomahawk della pace.
è con passo deciso che vado verso Zanna-travestito-da-fattorino e le due zozze maledette.
La mia mascella è serrata, lo sguardo è cazzuto. Nessuna moina, nessuna maschera. Tetteballerine va servito così com’è: alla spina.



Senza riguardo mi faccio largo tra le due sbarbe e piazzo i gomiti sul bancone. Non faccio caso ai loro “Ma prego, fai pure!” e alle loro espressioni incredule ed ordino da bere. Ignorate le loro lamentele e i loro isterismi, sono solo strascichi di secoli di cavalleria. Le abbiamo viziate ma ora c’è qui Tette’, state tranquilli.
«Ehi, non devi incolpare me: sei tu che mi hai chiamato.» dico alla tipa su cui mi sono strusciato così bene che sì, potrei dirle anche che reggiseno porta. Quello che c’è sulla mia faccia ora non è un sorriso, non sbagliatevi, è un sottile incantesimo che punta dritto al pizzo del suo tanga. Lilla.
«Prego?»
«Sì, pregherai. E sono quasi sicuro che invocherai il nome di nostro signore!» BLINK. Strizzatina d’occhio. Mi appoggio ancora una volta al bancone, dando le spalle a Zanna e alla sua principessa sul pisello (è più un nerchione, quello di Zanna, ma non vi annoierò coi particolari). «Le vibrazioni emanate dal tuo corpo mi hanno richiamato dal fondo del locale. Vuoi dirmi come ti chiami o devo indovinare?» con l’indice le accarezzo gentilmente una guancia.
«Come?» dice quella, come in un quiz televisivo. La indovini con una, mia cara.
«Scusami…» qualcuno bussa alla mia spalla, si schiarisce la voce e prosegue: «Ci stai disturbando. Ti chiederei di smettere.» Zanna. La voce impostata l’ha presa in prestito dal suo film preferito: è Mufasa. Mi volto e come se non lo conoscessi lo squadro dalla testa ai piedi. Imbraccia il casco da fattorino del Fangio come fosse un Top Gun.
«Cosa stai bevendo figliolo, un succo alla pera? Occhio a non esagerare.» Mi è appena venuta in mente un’idea fantastica. Molto meglio di quella del Fangio. ovviamente. Zanna lotterà per avere la ragazza. Ma non gli renderò facile il compito. Dovrà sudarsela se vorrà farla sudare. Se perderà andrò via con tutte e due.






giovedì 7 novembre 2013

Un cavaliere alla corte del re. - Una pizza nella notte ep. #5










«Per fortuna mi ero raccomandato. Questo ti sembra poco appariscente?» 
«Che vuoi? È il primo straccio che ho trovato!» Dice Tetteballerine ammiccando ad una dolce signorina che si accende di rossore mentre le sue ovaie applaudono. 
«Sicuro. Quando poi hai finito di spruzzare ormoni ti spiegherei un paio di cose, che devo telare» 
«Ehi, ma quello là dentro è Zanna? È una discreta topa quella di fianco a lui…MIA!» 
«No aspè, un momento, non puoi proclamare il “mia” su quella tipa. È il motivo per cui sei qui.» 
«Che coincidenza! Anche io ho un motivo per averla qui!» È incontenibile: digrigna i denti famelico mentre la mano va a mostrare la sua zona di attracco subombelicale. Un autentico lord. 
«Sei qui per Zanna: mi ha chiamato perché lo aiutassi a conquistare la ragazza ma io devo andare a consegnare una merdosa senza olive e una quattro schiaffoni per il signor Mahipal. Mi devi sostituire.» 
«Audace Zannino! Speriamo che non stappi la bottiglia prima di aver ordinato il dolce!» 
«Mi raccomando: non fare cazzate!» 
«Vai tranquillo, a prendere cazzate ci pensano le altre!» ora scuote il bacino mordendosi il labbro inferiore e guardandomi con intensità. Produce un diaframmatico “hu!” ogni volta che l’anca frusta l’aria come un nuovo Nadal del movimento pelvico. 



«Un po’ di delicatezza! Non stai piantando dei chiodi. Le ragazze vogliono sentirsi delle principesse!» 
«Ehi, tu parti avvantaggiato! Sei così brutto che ti scambiano per il rospo! È solo per quello che ti baciano.» Faccio un inchino. Bisogna conoscere i propri limiti. E farne la propria forza. 
«Il problema, per loro, è che poi bello come me non lo diventi neanche dopo una slinguazzata di quelle pesanti!» 
«Però la corona alla fine la calzo ogni volta. Anzi, chiedo a loro di farmela indossare. Ti ricordi quando è venuta a trovarti tua zia? Alla fine l’ho anche proclamata cavaliere: appoggio sulla spalla destra, appoggio sulla spalla sinistra, testa. DONG! Sia fatta la volontà del re! Lunga vita al re!» Scacco al Tette’. 



I pettorali si flettono all’unisono per una frazione di secondo, poi tornano in posizione di riposo. Potrebbe stendermi semplicemente con l’aria mossa dai suoi muscoli ma non lo farà. Mi stima. Vaghiamo per il mondo con la stessa missione. 
«Ok. Con Zanna come procedo?» 
«Lo ignori: tu non lo conosci.» 
«No?» 
«No. Vai là e fa lo spaccone.» 
«Ci provo ma non garantisco!» 
«Sono sicuro che ti verrà naturale. Provaci con l’amica della preda. Dacci dentro duro.»…«Non ridere, cazzo. Portala allo sfinimento: battute pesanti, giochi di parole volgari, apprezzamenti spinti…» 
«Il pacchetto Tetteballerine base, insomma.» 
«Esatto. Fai passare Zanna per un eroe.» 
«Sarebbe già un eroe per me se smettesse si slogarsi il polso con una media di 2/3 volte al mese.» 
«Potresti anche farti mandare al tappeto…» 
«Potresti anche farti sodomizzare da un orango.» 
«Tua zia è tornata in città?» 


sabato 27 luglio 2013

Bruce Willis



"Quando il pericolo è imminente e la delusione brucia come un tizzone finito ad illuminare una caverna che il buon Dio ha fatto oscura, lui non trema, non accenna ad arrendersi, non ha paura. Lui caccia fuori il suo broncio speciale, il sorriso sprezzante e si accende una sigaretta.


Bè, ha anche un fucile mitragliatore."


OH-OH-OH



giovedì 18 luglio 2013

Recensioni importanti: le vostre vostre!


      Una pizza nella notte.                                                                                                                                             theincipit.com





















lunedì 15 luglio 2013

Tetteballerine - Una pizza nella notte, ep. 4







Un estratto dal nuovo Episodio



«Venite spesso?» continua Zanna, martellando sui ritmi che gli ho imposto. Fare domande, mostrare interesse, stare sul pezzo. 
«Di tanto in tanto, se non veniamo qui andiamo al Croz. Lo conosci?» 
«Se lo conosco?» sorride Zanna sprezzante «La prossima volta che andate chiedete al barista di farvi uno Zanntender, e dite che vi manda Zanna. Che poi sono io.» strizza l’occhio. 
L’amica sorride, la preda è visibilmente impressionata. Inutile dirvi che non c’è niente di vero: Zanna regge a malapena l’alcol e se esce di casa è per andare alla bocciofila. L’unica cosa che un bar potrebbe dedicargli è una bestemmia a marafone. 
Una mano agguanta con irruenza il mio interno coscia. Proprio come piace a me. Piacevolmente incuriosito mi volto per fare i miei omaggi alla buongustaia e, cazzo, per poco non mi viene un infarto! L’urlo di spavento si blocca in gola. C’è un lamantino che sfiata fumi di alcol etilico a mezzo centimetro dalla mia faccia. Giada. Me n’ero scordato. 
«Mi accompagni in bagno?» sussurra con quel fare da maiala che solitamente mi porterebbe allo spasmo pelvico istantaneo. Purtroppo però, ancora scosso dalla brutta sorpresa, di fronte alle sue avances suine la mia unica voglia è quella di metterle una mela in bocca e ficcarla su un letto di patate. 
Come mi piacciono le patate, chiedete? 

Rasate, ovviamente.


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domenica 14 aprile 2013

Zeppelin - Una pizza nella notte, ep. 3







Un estratto dal nuovo episodio:


«Ti do una schicchera sulle palle. Non discutere il maestro.»
Aspetto 30 secondi prima di seguirlo dentro il Lisander, tuttavia riesco a sentire il suo –PIZZA!- anche sul marciapiede, accanto al mio bolide. Mi accomodo al bancone, in una posizione di ripiego che mi permetta di osservare Zanna e non dare troppo nell’occhio. Purtroppo uno Zeppelin che ha assunto forma umana e nome di donna si avvicina e fa occhioni da cerbiatta accarezzandomi un bicipite che non ho. Offro a Giada una caipiroska alla fragola sperando che stia zitta. Anche lei merita un po’di Fangio, agitato non mescolato.
Zanna vaga per il locale, apparentemente senza meta, attirando l’attenzione sulla pizza e domandando, sempre più sconfortato, chi l’abbia ordinata. Ride, la gente del Lisander, di fronte a quel ragazzo bisognoso, già perculato dalla vita e da un uno scherzo telefonico. Lo ignorano tutti gli altri, impegnati a sfogare i pruriginosi istinti primordiali che scuotono la vita e riempiono i boccali.



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giovedì 4 aprile 2013

Keira Knightley - Una pizza nella notte, ep. #2





Un estratto dal nuovo episodio:


«Fangio! Ho bisogno di una mano!»
«Zanna? Che cazzo vuoi?! Sono al lavoro! Avevamo detto basta con le telefonate al lavoro!»
«No, lo so, scusami ma devi venire subito qua!»
«Ti sei chiuso di nuovo la zip sui testicoli? Sanguini? Quando metti i boxer, niente cerniere!»
Zanna è un mio amico. È un po’ distratto. Diciamo che vive in un mondo tutto suo. Sto cercando di educarlo alla nobile arte del rimorchio. Non è facile. Sarà la mia Cappella Sistina.
«Tranquillo, ho le mutande che mi hai prestato l’ultima volta!»
«Quelle fucsia?»
«Sì, sono un po’scomode, però! Mi vanno sempre in mezzo al culo!»
Per forza, sono alla brasiliana, Zanna. Erano di Yuliana. Gran serata, quella: lei e il suo sedere, entità distinte in perfetta armonia, si sono trovati subito a loro agio con la samba ballata nei miei pantaloni. Scopaeira tutta la notte.
«E’ questione di abitudine, fidati.»



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domenica 31 marzo 2013

Una pizza nella notte









10 episodi.    
Infinite possibilità di trama.   
Sei tu che decidi il destino del Fangio.



Torna il Fangio in sella al suo Interceptor.
Torna la Pizza di Pizza Pastrami.
Torna la notte.
Torna la depravazione.
Torna il Guru dell'Ammòre.

Non fatevi trovare impreparati.



http://www.theincipit.com/2013/03/una-pizza-nella-notte-alessio-chiadini/





martedì 5 marzo 2013

Dall'autore di Chi Più Re di Noi...

...una storia d'amore d'altri tempi 

dove le parole contano più dei nomi 

e gli sguardi più dei titoli nobiliari.







               LO TROVI QUI!
                                                http://www.lulu.com/shop/alessio-chiadini-b/rendez-vous-sous-les-%C3%A9toiles-una-vita-nientaltro/ebook/product-20731035.html
                                               


venerdì 1 marzo 2013

Ringraziamenti







Sono passati quasi 5 anni da quel fatidico giorno in cui La Coinquilina Scalza è entrata a far parte della mia vita, e poi delle vostre.
Erano i tempi del pendolarismo sfiancante da universitario, delle 10 ore di lezione al giorno, delle novità, della giacca e della cravatta per fare bella figura agli esami.
E’ nato tutto da una copia di Popcorner e da un titolo, scritto in rosa all’inizio di una recensione poetica. Ci siamo visti e subito tra di noi è scoppiata la passione: in un attimo avevo una storia originale, interessante e curiosa da scrivere.
Le difficoltà sono arrivate dopo. Come scriverla?
Nessuna forma che conoscevo e in cui avevo già scritto mi sembrava andare bene.
Non poteva essere un romanzo canonico, non una storia come questa, no.
Per un attimo La Coinquilina è stata vicina a diventare un testo teatrale. Avevo già abbozzato la scenografia e la partizione del palcoscenico.
Per anni è rimasta là, confinata nella mia agenda della idee finchè, un anno e mezzo fa non ho visto la luce. Il blog.
Che è fantastico per due motivi: 1) per combattere il blocco dello scrittore perché pensi al tuo fedele lettore e non vuoi deluderlo, farlo aspettare, lasciare che si dimentichi di te; 2) perché ti dà un riscontro immediato se quello che stai facendo piace, fa venire il vomito, fa esaltare, ispira i popoli.
In questo romanzo nuovo, sperimentale c’è un sacco di me e della mia vita, c’è un sacco di quello che ho combinato negli anni e anche durante la stesura (sono diventato un animale sociale per voi!).
Mi sono proprio aperto e ho condiviso con voi cose imbarazzanti e confessioni che di solito si fanno solo a quei due/tre amici fedeli che ci sopportano per tutta la vita.
Ovviamente questi vizi li ho distribuiti in parti uguali a tutti i personaggi e tutte le comparse che sono passati nel blog, quindi non spaccatevi la testa per cercare di capire dove sono.
Sappiate però che è tutto vero.
Passiamo ai ringraziamenti.
Un gran parte del lavoro l’ha fatta la mia STUPIDERA ma la stupidera è nulla senza controllo e un nutrito gruppo di persone stupide almeno quanto me: i Tangengamma (il gruppo di supertitpi più sorprendente in circolazione), su cui sta per uscire un romanzo; in particolare Tommo che, anche se non gli frega un cazzo del blog, ne fa parte comunque; Tetteballerine (che esiste davvero ed è un Cristo); Markeno, il fan #1; Alan, che è come la Stella Cometa: ricompare solo a Natale.
Ringrazio Santa, colui che indovina qualsiasi citazione, lo Sceriffo Ian e i suoi Mojito, la Lollina per aver fatto un servizio fotografico con me, per fare ingelosire una, la prima volta che ci siamo conosciuti, la mitica Bollins e il Moro, perché con noi i gargoyle non hanno scampo.
Un caloroso abbraccio ai temerari che, fidanzati, sono venuti alla mia festa di laurea al Pepenero; a Digio, Frullo e Roccia per le serate Giringiro; a Salvo perché so che farà della Coinquilina un film di successo; al Gem perché è un animale splendido e ad Ago perché quando rimango al buio c’è sempre; grazie al mio Cumpà per i suoi flash; grazie al Ciccio, il vero guru dell’ammòre, per le sue uscite mai banali.
Un ispirato grazie va a Ostia, P.Q., il Ruspo, Asma e Palo: i fratelli maggiori Di Zanna, Tette’, Fangio e Membro*.
Grazie alla Nana.
Grazie ad Ale, Foc e Leo per la banana. Che Falouk sia sempre con voi!
Grazie a Neil Strauss per avermi infuso il coraggio e le motivazioni di cui avevo bisogno.
Grazie a tutti quelli che hanno vissuto in quell’appartamento di via Saffi a Bologna dove anni dopo sono tornato ad abitare con la mia Coinquilina.
Grazie a tutti coloro che non lo sanno ma che in questa storia ci sono eccome.
Grazie alle rovesciate di Bonimba.
Grazie a voi che l’avete letta.

E, ovviamente, grazie ai Guns che, se non era per loro, ciao.

AleKiado