Alessio Chiadini Beuri: Dentro il libro e oltre: Zanna e la pantera

venerdì 15 gennaio 2021

Dentro il libro e oltre: Zanna e la pantera

 



“Zanna e la pantera” è il capitolo con cui conosciamo meglio Zanna, e lo facciamo davvero senza pudori. In verità non credo che esista la “Sindrome da Polluzione Istantanea” o SPI ma è certo che Zanna ne soffre. Questo disturbo lo coglie durante la notte quando la sua mente è impegnata a intrattenerlo con sogni ad alto tasso erotico. 

A posteriori è interessante notare la dicotomia delle due anime di Zanna, quella conscia e quella inconscia. Nella vita di tutti i giorni, come sappiamo, Zanna è avulso dal pensiero del sesso in senso prettamente istintuale e carnale: è un geek che se avesse pensieri erotici, questi avrebbero comunque una castità alla Star Trek, la serie originale. Baci a stampo all’aliena di turno da parte di un sempre carismatico capitano Kirk e basta, senza scene di sesso che nel 66 c’era l’apartheid sessuale tra specie diverse (NDR: con questo non voglio dire che Kirk non facesse tonnellate di sesso. Ne faceva, ma siccome in tv non veniva mostrato Zanna era convinto che fosse il bacio lo stadio finale di ogni rapporto di accoppiamento)


Il termine “copula” non è previsto nel programma esistenziale di Zanna, almeno non lo era fino a quando non non ha incontrato Tetteballerine. Sa che un altro sesso esiste e ne sente l’attrazione, ma come un antico che guardando il cielo stellato vedeva la Luna, non aveva idea di come potesse stare su, né se fosse possibile arrivarci. Il subconscio di Zanna, però, non è d’accordo con le scelte razionali della controparte e di notte lo ha preso per un idrante e gli fa fare sogni sconci e spinti che lo incendiano come una torcia umana.

Quello che scopriamo poi è che Zanna è pastafariano da quando il pastafarianesimo non era ancora di moda. Convertitevi tutti, non ve ne pentirete. Noi lo abbiamo fatto.

Prima di passare al tema centrale e cardine di oggi, la “Pantera”, ci spostiamo un secondo per abbandonarci al frivolo divertimento della caccia alla citazione. Sapete che lo faccio per mio esclusivo divertimento e perché proprio non riesco a non respirare, pensare, farmi ispirare e scrivere omaggiando i miei romanzi, libri o serie preferite. Come ha scritto Marco Guardanti nella prefazione a Chi più re di noi, sono vittima del fenomeno della rimediazione, un po’ per la struttura e per lo stile del romanzo (come una sitcom alla Big Bang Theory o alla How I met your mother) un po’, appunto, per il largo impiego di citazioni, più o meno celate all’interno della narrazione.

Ho usato uno dei mie film preferiti per raccontare quale sia la situazione al risveglio nella camera di Spanky, Tetteballerine e Zanna (sì, stanno in una tripla) raccontando come ci sia qualcosa che fluttua a “un metro e venti sopra le coperte”. In Ghostbusters del 1984 la battuta la diceva Bill Murray spiegando come la cliente (Dana Barrett, alias Sigourney Weaver) fluttuasse sopra il proprio letto a causa della possessione in atto da parte del demone Zuul, mentre io l’ho usata per descrivere l’alazabandiera dei tre maschietti, risvegliati nel bel mezzo di sogni libidinosi. E bhè, lavoriamo con quello che abbiamo (la mia stupidera, ovvero "Manifestazione ripetuta di immaturità, specialmente con atti o discorsi sciocchi e superficiali, tipica dell'adolescenza" Dizionario Zanichelli, ed. 2009).



Per descrivere lo Zanna onirico, oltre a definirlo come un Terminator programmato per bombare che non si ferma di fronte a nulla, ho deciso di far esplodere l’immaginazione dei lettori piazzandoci una citazione con la carica distruttiva di dieci bombe atomiche e SBAM! L’asteroide si spacca a metà come un paio di gambe e Zanna si immola alla libido (e alla sua polluzione imbratta-lenzuola). Vinciamo noi, Grace (Armageddon).


C’è anche spazio per Full Metal Jacket di Kubrick e la battuta sui tori e sulle checche, così iconica da essere copiata poi da altre decine e decine di film di guerra.


MIB, il primo Men in black, viene parafrasato quando descrivo l’alienazione di Zanna rispetto al mondo reale (gli alieni non hanno sempre un gran travestimento ma sono tra noi). Ricordate l’umano emaciato e smunto coi lunghi capelli bianchi a cui si accompagnava quel calrino incazzereccio di nome Frank? Battuta che poi viene ripresa sul finale, quando Jay inizia l’addestramento della nuova partner.


Per ultimo ma non meno importante è l’evocaizone del personaggio Pausammerda, direttamente dal film per teenager campione d’incassi American Pie e primo di una serie di sequel (che alla lunga avevano pure stufato) e un filone di cloni (anche peggiori).

American Pie fece per gli adolescenti degli anni 90 e 2000 quello che Il Laureato fece per quelli degli anni 60 e 70: sdoganare la figura della pantera/milf. Non sono qui per scrivere una voce enciclopedica che spieghi le differenze tra i due termini ma è importante che sappiate di cosa stiamo parlando, almeno a grandi linee. “Pantera” e “MILF” sono termini che indicano, sempre, una donna più adulta del suo partner sessuale. Solo che una dei due ha figli e l’altra, no. Eccallà. 


In tutti i maschi eterosessuali, dalla pubertà in poi, la figura della pantera entra prepotentemente nelle loro fantasie, nei loro sogni non confessati, nelle loro speranze. Almeno fino a quando non raggiungono un’età in cui per trovarne una è necessario cercare nelle case di riposo o ai ritiri parrocchiali. A quel punto la tendenza si inverte e il focus si sposta sulle ventenni. Come genere, quello maschile, è effettivamente un po’ disgustoso, patetico e viscido, non posso dire il contrario.

In ogni caso, la parte ascendente dell’esistenza è, per i ragazzi (vigorosi e senza peli nelle orecchie), stimolante, divertente e avventurosa (quanto ci piace raccontare agli amici le nostre imprese? Non si tratta di vantarsi, ma di divulgare l’esperienza in modo che tutti possano godere degli insegnamenti ricevuti).

La Pantera, anche detta nave-scuola, è colei in grado di insegnare i trucchi dell’ars amatoria a quel lombrico tutto erezione che crede di tenere in mano una clava e avere il solo compito di sbatterla destra e sinistra e fare grugniti. Le pantere hanno un cuore grande e si donano senza remore o pudori vergognosi mettendo in piazza la fonte del vero piacere. Godere di un corpo giovane, fresco e prestante è anche per loro molto più divertente, più soddisfacente, più appagante. La pantera si adopera per vincere la timidezza di quel giovane uomo, aiutarlo a dosare timidezza e decisione, addomesticare la delicatezza nei modi e svestirlo degli imbarazzi infantili. Genera tenerezza, il giovane uomo, nelle dee dal tocco magico e il sorriso volpino e, probabilmente, un’eccitazione più pura e ardente, perché ormai abituate a uomini d’esperienza che hanno superato da tempo la fase delle vergogne e delle carezze prolungate e che non le trattano più come le regine che sono.

È per esperienza che parlo? Malandrini, non si dice! Piuttosto andate a leggere il capitolo (Link) per scoprire cosa vi aspetta (se mai sarete così fortunati) o per confermare il miracolo.

Chiudo questo post con la mia classifica personale di Pantere/MILF con cui sono cresciuto (che espressione strana, no?):


3-Christa Miller aka Jordan Summer di Scrubs


2-Jane Seymour in Due single a nozze (Kittycat!)





Ma prima di mostrarvi chi occupa la prima posizione del podio, è necessaria una menzione d'onore:
La moglie del preside del college di Animal House, interpretata da Verna Bloom.




E ora tenetevi forte perché arriva:

1-Margaret Whitton da Il segreto del mio successo


Proprio dal film del 1987 con protagonista Michael J. Fox arriva la canzone che fa da colonna sonora al capitolo “Zanna e la pantera”.

Iconica è la scena della limousine in cui il giovanotto (Fox), arrivato dalla provincia nella grande città deciso a fare carriera e soldi, sta accompagnando a casa la moglie di uno dei dirigenti della ditta e questa inizia a provocarlo con pose e gesti (il rossetto) che non lasciano dubbi sulle sue intenzioni. E il tema de “Lo squalo” quando, in piscina, lei si immerge per togliergli il costume e lui si agita in preda al panico. Storia del cinema (esagerato!). 

LEGGENDA!



Vai Demo, Musica!




Per finire, non dimenticarti che il romanzo su Max Payne esiste e lo puoi leggere senza spendere un euro che è uno!





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