Il 555 del titolo è un’americanata da cui, però non potevo prescindere. Come sapete, nelle pellicole targate USA (leggetelo “iuessei” come Homer Simpson, se vi va), per convenzione, quando c’è bisogno di mostrare un numero di telefono, si utilizza sempre il prefisso 555 seguito da altre quattro cifre (il che riduce a sole 10.000 unità il numero di utenze disponibili a coprire l’intero Nord America). Con 10.000 utenze non riesci ad eliminare nessuno nemmeno al Grande Fratello, figurarsi.
Nel mio profilo Facebook avevo inserito, alla voce “recapiti”, il 555-2368 (e sono sicuro che sia ancora là), che corrisponde al numero di telefono degli Acchiappafantasmi, questo perché ho sempre sognato di indossare quella tuta cachi e portare dietro la schiena un acceleratore nucleare non autorizzato!
“Pizza Delivery” comincia con un consiglio: quando Fangio si presenta in casa tua sporco di liquami di varia natura e consistenza di sabato sera, è meglio non fare domande. Purtroppo, però, qualcuno la fa e allora Fangio è costretto a gridare disperato che lo hanno trovato, non sa come ma lo hanno trovato, proprio come Doc E. Brown:
Fangio non spiega a Spanky chi ce l’abbia con lui o cosa gli sia successo ma gli chiede di coprire il suo turno alla pizzeria in cui lavora come fattorino. Cominciamo a sapere qualcosa di più sul Fangio (e siamo ancora solo alla punta dell’iceberg, neanche lontanamente in vista del prepuzio!), che fino ad ora si è autodefinito un Guru dell’ammòre e ha portato in casa un concentrato di misoginia e antisemitismo come Membrokid, a cui piace far fare figure di merda al suo prossimo più caro. Il mezzo di locomozione del Fangio è un “Sì” Piaggio vecchio stronco, di colore giallo muco che lui ha soprannominato “Interceptor”, come l’auto guidata da Mad Max nella fortunata e avveniristica saga australiana di fantascienza con protagonista Mel Gibson prima e Tom Hardy poi. Solo che i mezzi di Mad Max sono fighi mentre sul Piaggio di Fangio ci puoi prendere al massimo la sifilide.
Nel descrivere l’attitudine che il Fangio tiene a bordo dell’interceptor, Spanky scomoda anche il Re del Brivido, Stephen King, affermando che va così forte che potrebbe anche “battere il diavolo”, esattamente come faceva Bill Denbrough per sfuggire a IT.
Comunque, visto che Spanky è un santo, e difficilmente riesce a dire di no a un amico, accetta. A patto che il Fangio non si faccia rivedere per almeno un mese. L’amico.
La pizzeria si chiama Pizza Pastrami ed è gestita dal signor Mahipal, indiano, che lì fa un po’ di tutto, dalla preparazione dell’impasto allo scrostamento dei cessi. A volte simultaneamente, perché è efficiente, non ha tempo da perdere e, soprattutto, perché non consuma il prodotto che vende per non mischiare casa e bottega e fare la cacca a spruzzo.
Per non sentirsi solo, Spanky chiede a sua a volta a Zanna di accompagnarlo, distogliendolo dalla sua partita a Baldur’s Gate. Che cos’è, dite? Non lo so di preciso nemmeno, solo che è un videogioco a strategia con ambientazione Fantasy. Io non ci ho mai giocato, ma il mio più caro amico e inquilino Marco, sì. E ad ogni ora improbabile della notte (questo mi porterebbe a ritirare le scuse per aver suonato un paio di accordi di chitarra alle 8.00 del mattino), per altro. Di Baldur’s Gate ricordo solo i suoni degli anatemi che venivano lanciati e il rintocco degli stivali del gruppo di eroi nelle segrete del castello in cui si muovevano. E le mie madonne, anche quelle, certo.
Per convincerlo, Spanky gli promette una pizza gratis e quello compie un’associazione fanciullesca che lo fo apparire sulla soglia della camera con addosso solo un impermeabile, infradito, occhiali da sole e cappello a tesa. Sotto: nudo come un verme, perché è così che le Tartarughe Ninja si travestivano per andare in incognito in città.
La serata è fiacchissima e dopo aver salvato il posto di lavoro part-time (in nero) di Fangio, arriva una sola telefonata. In via Ezechiele 25. lo so, poi ci arriviamo.
In due su quel Sì scassato, Spanky e Zanna, salutano il signor Mahipal come Tom Cruise in Top Gun prima di spararsi nella stratosfera.
Ma non c’è tempo di le pacche sulle spalle che è il momento di una citazione con la S maiuscola perché è una Supercitazione:
Giunti a destinazione, Spanky e Zanna salgono insieme all’appartamento del cliente che, cercando i soldi, li invita ad entrare e accomodarsi. In casa sembra sia deflagrata una bomba e il signore è in canottiera (unta) e boxer ma a parte questo è affabile e i ragazzi ci scambiano anche un paio di convenevoli fino a quando questi non apre il cartone della pizza. C’è qualcosa che decisamente non va in quello che è uscito dal forno del signor Mahipal e Spanky e Zanna sono là a pagarne le conseguenze. Il signore domanda da che paese viene il loro capo. Quando Spanky risponde “Cosa?” la situazione degenera:
I due amici scappano terrorizzati, si fiondano giù dalle scale e inforcano il Sì che, fortunatamente parte al primo colpo. Non c’è tempo nemmeno di votarsi alla Nostra Signora della Santa Accelerazione che bisogna decidere che strada fare per arrivare a casa il prima possibile.
La canzone: Be there by The Pointer Sisters
La canzone del capitolo di questa settimana è un classicone anni 80’ delle Pointer Sisters, che io ho avuto il piacere di conoscere con il film Beverly Hills cop II. L’ho scelta perché un inseguimento è molto più figo con un pezzo così sparato a palla dalla radio della macchina (in questo caso abbiamo lo sputo giallo di Fangio, che lo stereo non ce l’ha ma possiamo facilmente immaginare che i due se la canticchiassero nella testa mentre fuggivano dal ciccione incazzato e famelico).
Costa solo 1.50 in più rispetto alla classica perché è in copertina rigida!
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