Alessio Chiadini Beuri: Dentro il libro e oltre: Clyt, la confraternita

giovedì 27 maggio 2021

Dentro il libro e oltre: Clyt, la confraternita

 



In Clyt, la confraternita il gruppo composto dai capisaldi Enrico, Zanna e Tetteballerine e il sempre più presente Fangio, si allarga con quello che a me piace definire “il miglior compromesso di sempre per un nome figo, sboccato e comprensibile nei fini e nello spirito che deve ambasciare”.

Sigla.

Enrico è in centro e a Bologna è la settimana delle lauree, che un giorno, forse, arriverà anche per lui, e le strade della città sono una Babele di celebrazioni sboccate, urla malsane, vaffanculi nel buco del cul e corse denudate tra i portici con seguito inneggiante di facinorosi amici e compagni di corso.


Per questa puntata rileggo con occhio critico il capitolo quasi dieci anni dopo averlo scritto (mi ero laureato da appena un anno) e ritrovo con sorpresa delle previsioni azzeccatissime, indovinate con la precisione di un novello Nostradamus. Un oracolo di sadismo e depressione esistenziale.

Racconto quanto non ci sia una stagione giusta per laurearsi perché, soprattutto per coloro che sono fuoricorso (come lo è Enrico nel romanzo), si tratterà comunque del giorno di scuola più bello della loro vita, nonostante li aspetti un lavoro appagante, un mutuo perpetuo che perseguiterà le generazioni future o la cassa integrazione.

Ecco quindi, l’oracolo del Chiadini:

Futuro roseo: MANCATO (sono invecchiato all’improvviso in uno schiocco di Guanto dell’Infinito con una visione del futuro sempre più cupa).


Lavoro appagante: quasi MAI PERVENUTO se non per brevissimo tempo e in situazioni di precariato imperituro e poi solo tanta esperienza di fegati gonfi e tirocini su come fotocopiare fronte e retro la mia frustrazione.

Cassa Integrazione: CHECK, doppio CHECK, CHECK col fiocco.

È capitato così anche a voi? Come? Capiterà. Non è il giorno giusto per darvi speranze. Potete comunque godervi l’oggi e farci una risata sopra.

Sapete cosa mi confessò mia madre all’orecchio subito dopo aver fatto la foto di gruppo con amici e familiari che erano venuti alla mia proclamazione?

Da domani comincia la parte difficile.”

Mia madre è la campionessa mondiale di tempismo e il trofeo de “La tocco piano” è sullo scaffale più alto della casa, sotto una teca fatta di lacrime di coloro che sono caduti sotto i colpi delle sue stroncature.

Penso di aver esclamato, in quel momento, un “eccheccazzo” così potente da risuonare fino ai colli bolognesi e di essermi ritratto da lei come per non essere raggiunto da un anatema senza perdono. Venivo da due anni di specialistica molto difficili, così duri da pensare seriamente alla rinuncia e tu ti presenti con questo carico di angoscia e me lo riversi addosso senza nemmeno un “Buongiorno”?

Madre dell’anno, proprio.

In ogni caso, sapete qual è la cosa che mi ha fatto incazzare di più?

Che aveva ragione, porca puttana.

Ma che schifo che fa la vita vera? Voi come ve la passate, riuscite a sorridere, là fuori?

Non fatevi piegare. C’è sempre tempo di fermarsi, sfanculare tutti e farsi una risata liberatoria. Non siamo obbligati a fare niente, a seguire nessuna regola, ad appartenere a nessuno. Prendeteveli questi momenti di pura esistenza, senza limiti, senza prescrizioni, senza doveri. Siate e basta. Siate.


Ci fu un professore a cui chiedemmo davvero qual era il periodo migliore per fare una festa di laurea e lui ci rispose “a dicembre” ma non ricordo se ci spiegò mai il perché. Ricordo solo che era novembre e che lui sarebbe partito per una campagna di studi in Africa nel giro due mesi. Forse gli piaceva l’idea di essere invitato a ogni festa di laurea dell’ateneo prima di andarsene, come i 100 giorni di giochi dedicati agli imperatori romani. 

Era il tipico ricercatore per cui tutte le corsiste sbavano. L’acume e l’intelletto sono afrodisiaci potenti, lo abbiamo già detto. Se sei pure fregno, comunque, non guasta. Prendiamo su, che di buccia non ne facciamo. Io lo invidiavo tantissimo, Mangiameli, perché la mia vita sentimentale aveva tre dita di polvere e chissà che mi immaginavo facesse con le mie colleghe di corso. Intendiamoci, so cosa immaginavo ma non ho ancora abbracciato l’idea di scrivere il nuovo “50 sfumature di grigio”, quindi sono intenzionato a fermarmi qua.

Enrico è quindi in piazza a guardare un’umiliazione di laurea con farine e uova a pioggia sul celebrando quando viene avvicinato da uno strano esemplare di razza umana che lo fissa costantemente. Ha una faccia pieni di bugni e occhiali a fondo di bottiglia. Enrico tenta quindi di svicolarsi da quell’attenzione ma il ragazzo ha l’ardire di rivolgergli la parola dandogli pure del Lei. Gli domanda se risponde al nome “Spanky” e quando Enrico, titubante, risponde di sì, quello chiama a raccolta un gruppo scompaginato ed eterogeneo di matricole come lui. Quando ho immaginato questa scena mi è venuto in mente il cast di “4 pazzi in libertà” con Michael Keaton e Christopher Lloyd in cui, degli internati di una casa di cura per malattie mentali, si trovano a vagare senza accompagnatori in una grande città per andare a vedere una partita di baseball.

Come secondo riferimento cinematografico ho preso la scena dei giocattoli mutanti che circondano Woody e Buzz nel primo Toy Story.


Qualcuno chiama Spanky "Gran Maestro" dell’ordine Alsef e gli spiega che è stato Fangio (autoproclamatosene Gran Cerimoniere) a dir loro di parlare con lui per la cerimonia de “Il Salto”. Spanky non ha la minima idea di cosa stiano parlando lui, l’albino pelleossa che soprannomina all’istante Cottonfioc grazie a una scena di Io, me &Irene che mi fece pisciare sotto dalle risate e che anche se non è politicamente corretta pazienza, 

Il ragazzo con la camicia a fiori che adora il frappè alla fragola, vagamente somigliante al Chunk de I Goonies, e TestaBietta, un macrocefalo con il capo sorprendentemente squadrato.


In questa scombinata compagine, oltre ad averci messo uno con l’apparecchio che ad ogni sillaba spruzza galloni di saliva, c’ho infilato anche un ragazzo di origine indiana, che nelle serie tv degli ultimi anni è molto in voga.



Finalmente, da dietro un muro, spunta il responsabile di tutto, Fangio che, all’insaputa di tutti, ha promesso alle matricole di accoglierli nell’Alsef e al cospetto di Spanky ribadisce quanto siano fortunati ad essere stati presi in considerazione e che per questo non sono più uomini ma essere superiori, con poteri speciali. Gli uomini X, perchè la X è sempre il punto in cui scavare!

Un misto tra il professor Xavier e Indiana Jones della pachanga.



Se a questo punto qualcuno mi dovesse chiedere per cosa starebbe la "X", abbiamo seri problemi di attenzione e poca elasticità mentale.

Condotta dal Fangio, la nuova confraternita parte per un viaggio alla ricerca del Primo Cavaliere dell’Ordine Alsef, sir Tits (Aka Tetteballerine), che saprà infondere nei loro pistolini intonsi il coraggio di mille fiere.

I Clyt’O Riders.


I clitoridi. Un obiettivo.

I dominatori del Clito. Un’attitudine. Una speranza per un mondo migliore.


Bright side of the road - Van Morrison


È il brano che mi ha fatto conoscere, apprezzare ed amare Van Morrison, prima di tutto. L’ho conosciuto grazie al film Febbre a ‘90, uscito nel 1996 con protagonista Colin Firth (e tratto dal romanzo di Nick Hornby). La scena finale, in cui la gente scende in strada per festeggiare la vittoria del campionato da parte dell’Arsenal, mi ha ricordato la Bologna dei giorni di celebrazione delle lauree: un casino mastodontico in cui vergogna e umiliazione, turpiloquio e schiamazzi sono comunemente tollerati.









Chi più Re di Noi: la ragazza che ascoltava i Guns N' Roses

Editore: Andaluso Errante Books
Prima Edizione: Dicembre 2016
Seconda Edizione: Ottobre 2020
Genere: Narrativa Contemporanea


Quarta di copertina: "Bologna. Una nuova ragazza è venuta ad abitare nell’appartamento sopra a quello di Enrico, Tette’ e Zanna, solo che nessuno l'ha ancora vista. Il primo si è convinto che si tratti della donna della propria vita ed è deciso a incontrarla, il secondo si è offerto di curarne l'irrequieta smania di svegliarli nel cuore della notte facendole assaggiare un po' del toro da monta qual è, l'ultimo non è sicuro che il fantasma dello zio morto in quella casa la lascerà in pace.
Cecilia e Virginia alzano gli occhi al cielo"


NB: da qualche giorno è disponibile anche la variant cover dedicata a John Belushi e Animal House!
Costa solo 1.50 in più rispetto alla classica perché è in copertina rigida!



Qualche Recensione:



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