Alessio Chiadini Beuri: Dentro il libro e oltre: Il metodo Socratico

giovedì 1 luglio 2021

Dentro il libro e oltre: Il metodo Socratico



Che è successo nella puntata precedente? Che Enrico e Alena, la studentessa incontrata in “Dalla Russa con Ardore” hanno litigato perché lui gli ha dato buca a un pranzo per fare da balia ai Cly'O’Ryders (Cly - la confraternita). Questo ci porta ad un apparente allontanamento dei due e a una strenua resistenza di Enrico a non scriverle smielati sms prima che non sia lei a farlo, o a farsi risentire. Essere stronzi paga sempre. Enrico-Spanky vi spalma questa verità nuda e cruda quando ancora non avete messo comodo il sedere sulla poltrona da lettura. Lo dice per darsi un tono, lo conosco bene, non è che ci crede davvero. Cioè, diciamolo meglio: non fa parte della sua indole. Ma, ragazzi, detta tra noi: funziona alla grande! È risaputo che siamo molto più attratti da qualcosa quando quella cosa ci è impedita, è irraggiungibile, è proibita. Ne aumenta istantaneamente il fascino e il desiderio di averla. Quindi sì, essere stronzi vi fa avere quello che desiderate. Dovete solo trovare il modo di convivere col fatto che tutti vi considerino degli stronzi patentati.

Comunque, Enrico, Zanna e Tette’ sono ancora lì dove li abbiamo lasciati ne “I tre Amigos”, a piangersi uno addosso all’altro le proprie sfortune amorose. Enrico ha quasi ceduto alla tentazione di chiamare per primo Alena quando in tv hanno passato Up. In effetti, la storia di Carl e Ellie è uno dei corti cinematografici migliori di sempre. E ti strappa il cuore, ti fa piangere ogni lacrima, ti attorciglia lo stomaco.

Io pensavo, alla mia età, di conoscere e districarmi bene nei labirinti tortuosi della sensibilità femminile ma più vado avanti più mi rendo conto che la mia conoscenza si muove a passo d’uomo mentre il campionato è a quattro ruote, ha un assetto da corsa e un 8 cilindri caricati a pallettoni. Non c’è competizione. È un gap che non si può colmare. L’altro grande mistero dell’universo, Doc, resterà inaccessibile per sempre.

Che anche l’uomo più intelligente sulla faccia della terra abbia solo una possibilità su dieci di mappare correttamente una porzione infinitesimale del complesso tessuto di emozioni femminili, è una stima alquanto ottimistica. Spero di aver dato un quadro chiaro della situazione. 

È anche per questo motivo che tra maschi si parla ampiamente dell’annoso dilemma. Più che altro per esorcizzarlo, rimpicciolirlo, aver la forza e l’illusione di umiliarlo come si sentono umiliati loro a ogni occasione in cui non capiscono nemmeno il motivo per cui ve la prendete con loro. Noi pestiamo un filotto lunghissimo di merde di cane senza nemmeno accorgercene quando abbiamo a che fare con voi. Anzi, ci sembra pure di camminare sul morbido. Pensate voi quanto siamo imbelli.

Non c’è neanche da stupirsi troppo se Membrokid arriva ad accostare donne e “Farfalle” per la stessa attrazione che hanno per le cose che emanano luce, se Fangio non gli chiede se non si sia sbagliato perché lui parla sempre di “Lucciole”, se hanno finito per insultarsi le rispettive madri, se alla fine Tetteballerine non ha concluso il sillogismo dicendo che se sono come farfalle, devono essere anche come scorregge perché entrambe le puoi chiudere in un barattolo.

Abbiamo trovato i tre esseri più stupidi del planisfero e gli abbiamo detto di dire cose intelligenti.

Spanky è così contento di risentire Alena che, tentando di zittire i suoi moti interiori, non riesce a comprendere del tutto i dettagli dell’appuntamento che lei gli sta dando. Lei gli chiede di vedersi in un pub, quella sera stessa, la notte di Capodanno. Dato che il pub è sotto casa si veste solo dell’essenziale eleganza per essere desiderabile e scende.

Enrico è talmente estatico per quella svolta imprevista degli eventi da fargli urlare un “Barbarico Yawp” direttamente da L’attimo fuggente.


In un attimo, quella gioia inaspettata e repentina lo porta a saltellare esultando in tutta casa, dimenticandosi che c’è qualcun altro che è stato meno fortunato e che in quel momento, se potesse, lo fulminerebbe con lo sguardo: Tette’ e Zanno sono stati inglobati dal divano di casa, da cui non si alzano da giorni, scarnificati e svuotati dalla depressione. Sono spenti, sono sistemi da riavviare, bloccati da un circolo vizioso di disperazione e tristezza. Catatonici e amebe. In una similitudine calzante li ho descritti come l’equipaggio dell’olandese volante della saga di Pirati dei Caraibi.

Zanna sta per essere inglobato nel divano, gioca alla versione demo gratuita di Penguins nel suo computer da 45 ore filate mentre Tetteballerine è immerso nella lettura dell’Apologia di Socrate, anche se nessuno in casa ha la minima idea di dove possa aver trovato il libro e di cosa ci stia capendo, non avendo le figure. Questo fatto viene però interpretato da Enrico come sintomo di una patologia grave.

Nel frattempo scopriamo che Cecilia sta per andare a festeggiare Capodanno con le Viesse e che Virginia è andata a Parigi con un tipo di nome Alan.

Zanna e Tetteballerine, ormai, comunicano col mondo esterno chi facendo emettere suoni al suo laptop, chi recitando a sproposito passi a caso del libro che sta leggendo.

Ad un certo punto, però, Cecilia e Tetteballerine cominciano a battibeccare per Zanna: l’amica cerca di tirarlo su di morale facendogli capire quanto sia speciale e raro nel suo essere particolarmente strano mentre l’amico cerca di portarlo ad abbracciare il lato oscuro, riprendendo la citazione della citazione della lotta tra Obi Wan Kenobi e Darth Vader di scrubs.


Intanto Spanky è pronto per uscire, su una camicia di cotone indossa una giacca di pelle nera come Frank Serpico e l’ispettore Coliandro. Tutti gli consigliano di prendere su qualcosa di più pesante ma lui dice di non agitarsi perché Alena è l’inquilina del piano di sopra e hanno appuntamento proprio al bar lì sotto. Nel caso, potrebbe salire in un batter d’occhio e cambiarsi d’abito. L’importante, in quel momento, è essere figo come non mai. Solo Zanna, su cui hanno fatto presa le parole di Cecilia, gli dà supporto. Quando lo vedono andar via è l’unico a non sorridergli forzato sembrando il joker.


Quando Enrico apre la porta di casa, sul pianerottolo, trova le Viesse che lo squadrano da capo a piedi minando la ritrovata, ma ancora precaria, autostima. Fatte le presentazioni, una di loro commenta il fatto che Enrico sia rimasto sulla soglia di casa, per assistere a quell’epico incontro tra civiltà, con una citazione da “La compagnia dell’Anello” di Peter Jackson:

Non avevo previsto, quando le avevo ideate, che le Viesse sarebbero diventate così importanti e così divertenti da scrivere e avevo considerato la loro avventura d’esordio semplicemente un unicum. Per questo erano prive di nomi propri e descrizioni dettagliate. Ma un sequel richiede un approfondimento, una caratterizzazione, un arricchimento di conoscenza perché il lettore vi possa simpatizzare.

Non ho però scelto nomi comuni come Barbara, Giulia, Elisa ma di mantenere la linea comica affermando che nessuno conosce il loro vero nome, essendo coloro che-non-possono-essere-nominate. Per questo ho inventato nomi epici che riuscissero ad aumentare la paura nel cuore degli uomini che li avessero ascoltati. Mi sono divertito da matti.

Andiamo con ordine, allora:

  1. Ruata (aka Miss T. Ruata - leggi “mistruata”
  2. La Marchesa
  3. Menarca
  4. Rea (aka Menorrea)

Quello che succede poi è ancora oggi avvolto nella leggenda. Senza sottrarsi al loro ruolo di mangiatrici di uomini, quando si trovano al cospetto di Tetteballerine, Zanna e Enrico, le quattro Viesse procedono alla sistematica riduzione allo zero assoluto dei propositi di conquista maschile, con frecciatine atte a minarne la sicurezza. Enrico e Zanna vengono vinti in un minuto netto mentre Tetteballerine, che ha finalmente chiuso il libro di filosofia, risponde con prontezza a ciascuna delle stilettate velenose che gli arrivano fino a che lo scontro non diventa un duello con Ruata.

La battaglia è talmente epica che il suo esito passa in secondo piano ma, nel caso vogliate comunque sapere chi la spunta e come, vi invito ad andare a leggervelo.

In ogni caso, giudico l’uso del “So di non sapere” socratiano da parte di Tetteballerine, come il migliore possibile e il solo applicabile con utilità nella vita reale.

In questo caos di ormoni femminili e maschili, c’è anche il tempo di una sorpresa, per uno Zanna che a un certo punto lascia cadere lo scudo sociale del suo portatile blippante per dichiarare al mondo e alle Viesse che non porta rancore al destino per le sciagure che gli ha riversato addosso: Caterina, la famosa ragazza Erasmus che abbiamo conosciuto in “Nascita di una Nazione” è tornata in Italia e Cecilia l’ha messa sulla strada giusta, suona alla porta e gli augura un felice anno nuovo.


La canzone: Maneater by Daryl Hall & John Oates


Prima di raccontarvi il perché di questa scelta, anche se, visto l’argomento sembra piuttosto scontato, voglio ricordare l’uso che ne è stato fatto in Will & Grace e che, sorprendentemente, non si trova da nessuna parte nell’internet: nel quindicesimo episodio dell’ottava stagione, Grace si unisce in matrimonio con l’attuale Love Interest di Will per ragioni che adesso non ci importa esaminare. Alla cerimonia fa una comparsata anche il duo anni ‘80 Hall&Oates che, quando vede Grace pronta per sposarsi, intona la sua celebre Maneater (mangiatrice di uomini). Ho riso forte. Ecco il contributo.


Veniamo a noi. Questa canzone girava nel mio Mp3 molto spesso  durante il terzo anno di università, quando abitavo a Bologna. Me la beccavo quasi tutte le sere, di ritorno dalla giornata di lezioni quando, posati i libri, la mente stanca era libera di sgranchirsi le gambe e trottare in libertà. Maneater, in questa situazione, ha sempre riportato a galla stati d’animo e ricordi non troppo piacevoli come, ad esempio, il ripropormi incessante di tutte le volte in cui il mio cammino ha incrociato quello di una mangiatrice di uomini, che prima mi ha illuso e poi mi ha deluso, masticandomi le ossa come noccioline durante un aperitivo neanche particolarmente sentito.

Godetevela.


Bonus Track: Part Time Lover by Stevie Wonder fa il pari con Maneater perchè allo stesso modo scandiva le mie serate di crisi esistenziale Bolognese contribuendo a farmi ancor più affondare nel baratro dell'autocommiserazione. La canzone però è bella, eh! (Così ci lasciamo alle spalle anche il terzo volume della Soundtrack, che potete recuperare tutta QUI, oppure singolarmente il Vol.1, il Vol.2 e il Vol.3).









Chi più Re di Noi: la ragazza che ascoltava i Guns N' Roses

Editore: Andaluso Errante Books
Prima Edizione: Dicembre 2016
Seconda Edizione: Ottobre 2020
Genere: Narrativa Contemporanea


Quarta di copertina: "Bologna. Una nuova ragazza è venuta ad abitare nell’appartamento sopra a quello di Enrico, Tette’ e Zanna, solo che nessuno l'ha ancora vista. Il primo si è convinto che si tratti della donna della propria vita ed è deciso a incontrarla, il secondo si è offerto di curarne l'irrequieta smania di svegliarli nel cuore della notte facendole assaggiare un po' del toro da monta qual è, l'ultimo non è sicuro che il fantasma dello zio morto in quella casa la lascerà in pace.
Cecilia e Virginia alzano gli occhi al cielo"


NB: da qualche giorno è disponibile anche la variant cover dedicata a John Belushi e Animal House!
Costa solo 1.50 in più rispetto alla classica perché è in copertina rigida!



Qualche Recensione:



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