Alessio Chiadini Beuri: Dentro il libro e oltre: Il club delle prime volte

venerdì 16 luglio 2021

Dentro il libro e oltre: Il club delle prime volte


Credo che l’affermazione che andrò a fare oggi, voi l’abbiate già sentita altre volte su questo blog: “Il club delle prime volte” è uno dei capitoli di Chi più Re di noi a cui sono più affezionato.

Intanto l’omaggio al film “Il club delle prime mogli”, del 1996,è sotto lo sguardo di tutti. È un titolo che mi è sempre suonato bene e ho tentato di appropriarmene senza scrupoli. Vedrete come questa puntata abbia un carattere così intimistico e autobiografico che non sono sicuro di ricordare come mi sia venuto in mente di scriverlo. Quello che so è che, la prima volta che ho pubblicato la puntata, avevo scelto, come copertina, uno dei dipinti di Cassius Marcelluls Coolidge della serie “Dogs playing poker”.

Ed è così che praticamente mi sono immaginato tutta la scena: i nostri quattro amici attorno a un tavolo a fumare e giocare a poker, conversando da bestie come tutti i maschi quando si trovano lontani da dalle orecchie e dai giudizi femminili.

Una volta a settimana Fangio invita gli altri a giocare a poker nella sua mansarda, dove vive da re nella casa dei nonni materni, che non ne sono molto entusiasti. Si comincia con Zanna che non ha ancora capito nulla di quello che deve fare né che cosa gli stanno suggerendo di fare gli altri. Neanche sul gergo tecnico ha fatto molti progressi e i fraintendimenti cadono come una pioggia di mosche in una pentola di zuppa.

Visto che, anche se alla lontana, sono dei ragazzi responsabili che rifiutano le catene del gioco d’azzardo e che hanno fondato un’associazione culturale che li metta in condizione di accoppiarsi più facilmente sfruttando le limitate capacità comunicative delle studentesse straniere in Erasmus, sul piatto non ci sono fiches ma goldoni. Di una svariata qualità regolata da una precisa scala di valori in cui i “settebello” varrebbero molto meno dei “Jeans” per resistenza alla frizione. Storia vera, tra l’altro. I maschietti all’ascolto sanno quanto sia terribile il suono dello schiocco che produce la gomma in tensione che si rompe proprio quando, tra l’altro, la nostra concentrazione fisica e mentale è impegnata in altra attività da cui è difficile sottrarsi per correre ai ripari in maniera lesta. 

Come me la cavo con le parafrasi?


Oltre a Zanna, Enrico e Tetteballerine, stasera sera Fangio ha invitato anche i suoi nuovi pupilli: i Clyt’O’Ryders  che, per rinfrescarvi la memoria, sono:

  • Pizzafarcita
  • Testabietta
  • Gogol
  • L’indiano
  • Cottonfioc
  • Morsodacciaio

Mentre Pizzafarcita è spedito a riempire la caraffa di thè freddo alla pesca, Fangio domanda a Zanna di Caterina, l’erasmus spagnola che, dopo averlo sedotto e abbandonato, è tornata a fare capolino nella sua vita grazia al favore della sorte e a quello di Cecilia, che l’ha rimessa sui binari del rosso peldicarota dei nostri cuori. A parlare di Caterina, Zanna si imbarazza così tanto che Tetteballerine capisce che l'amico è già ben oltre l’infatuazione, e ribalta il tavolo da gioco come nei migliori film western.


Zanna, però, riesce a metterlo al suo posto, evento talmente raro da comprendere quanto la ragazza sia importante per lui. Tetteballerine, allora, gli dice che, se davvero vuole tenerla con lui fino alla fine dei tempi, deve “bollarla” alla grande, così bene che la ragazza non si sognerà mai di andare a cercare qualcosa di meglio altrove perché non sarà in grado neanche di immaginare che ci possa essere qualcosa oltre Zanna. La mette pure ai voti la proposta, come se avesse facoltà di decidere dei lombi dell’amico. Sotto la minaccia del suo sguardo gelido, Tette’ riesce a far votare a suo favore Testabietta, Gogol e Pizzafarcita.

Ma c’è un altro problema: Zanna è ancora vergine e anche il solo pensiero di far l’amore con Caterina gli mette un’ansia addosso che, nel giro di una frazione di secondo, lo fa diventare tetro, cupo e completamente annichilito.

Potete immaginarvi la reazione di sorpresa e sgomento che, come una corpo unico coglie all'unisono  tutte le matricole, lì proprio per imparare a conquistare tutte le donne che desiderano. Non che a nessuno degli altri membri Alsef  freghi nulla del giudizio di quei novizi che a momenti non sanno nemmeno se il taglio in cui cercano disperatamente di entrare, corra per il lungo o per il largo. 

Diapositiva a cura di Lucio Fontana

È Spanky che rompe il silenzio, domandando quanti di loro, che si scandalizzano tanto, abbiano esperienza dell’argomento in questione. Esperienza materiale acquisita con la fatica, il sudore e buone dosi di deodorante e mentine per l’alito. Solo due alzano la mano, Cottonfioc e Testabietta, e sono così intimoriti da Spanky che non sanno se rispondere sia effettivamente la cosa giusta da fare.

A quel punto è Gogol che sfida Spanky a raccontare a tutti la volta in cui ha perso la verginità, come una prova di merito che possa infondere nuova linfa alla fiducia vacillante delle matricole nei leader della confraternita.

E Spanky non si sottrae alla richiesta e, bevuto in un sorso un intero bicchiere di tè alla pesca, inizia con un’ode all’atto amoroso, che vi invito ad andare a leggere , non sottraendosi dal tirare in ballo l’iconica scena de Il gladiatore nel campo di grano e il cast della Sirenetta. 

Fangio raccoglie al volo il testimone, proseguendo un accorato discorso capace di infuocare gli spiriti e si offre, come ospite della serata, di narrare quella che è stata la prima di innumerevoli gesta. Per farlo, però, è costretto a ricordare a tutti che, un tempo, social network e cellulari non esistevano o non erano così di moda da costringere l’umanità a comunicare uscendo di casa e affrontando il mondo senza uno schermo davanti alla faccia. Proprio a Fangio ho regalato il racconto della mia prima esperienza sessuale, a lungo inseguita. Conobbi infatti una ragazza di Bologna su una delle prime piattaforme per cuori solitari/arrapati che nel giro di qualche anno (era la seconda metà degli anni 2000) sarebbero diventate ricettacoli di profili fake, pubblicità, abbonamenti premium e omaccioni sudati che si fingevano lesbiche per scambio foto con altri ciccioni sudati che si fingevano lesbiche. 

Io frequentavo l’università e dopo aver chattato per una settimana, decidemmo di incontrarci alla stazione, al binario a cui, di solito, era destinato il mio treno di ritorno. Lì, spavaldo come non mai, mantenni una promessa, la stessa che faccio raccontare a Fangio e che vi invito ad andare a leggere, così come la cronaca senza filtri (ma non vietata ai minori) di quello che, effettivamente, fu il mio primo corpo a corpo con il gentil sesso. Vi dico soltanto che sono stato capace di usare la Cosa dei Fantastici 4 per esprimere l’intensità che ero in grado di raggiungere a quel tempo, aspettando che la mia prima volta fosse, finalmente, alle spalle.


Dopo gli applausi d’obbligo e l’ennesima botte di Belthè alla pesca a cui viene fatto saltare il tappo, è il turno di Spanky: anche qui ho regalato un pezzo della mia vita al personaggio. Il punto cardine della mia esistenza da adolescente, quella che praticamente mi ha formato e mi ha acceso la scintilla di questo magico mondo che è la scrittura. Si parla di un viaggio di studio in Inghilterra e del primo amore, quello che ti segna e ti sconvolge e senza cui, probabilmente, il resto della vita avrebbe preso un corso completamente diverso. Quell’esperienza è diventata il mio primo, acerbissimo romanzo (scritto tra i 17 e i 19 anni) e che funziona come una vera e propria capsula del tempo ogni volta che mi capita di rileggerne alcuni passi. Ah, è inedito, quindi non lo troverete da nessuna parte. Chissà, un giorno, magari.

Tocca quindi alla matricola Cottonfioc (il perché di questo nome lo trovate nel capitolo “Clyt - la confraternita”) dire agli altri come è diventato degno di fregiarsi del titolo di “Uomo”: partecipa a una festa clandestina chiamata “Il Bunker”, esclusiva e solo su invito e, dopo essersi ubriacato pesantemente, si sveglia con una tipa che gli dorme addosso e lo schiaccia inzaccherandolo di bava, gracile com’è. Il riferimento con cui comunica agli altri l’aspetto della fortunata a cui, a detta sua, mancava proprio un albino per finire la collezione, non è delle più edificanti per il genere femminile e per la dignità umana ma, e prendo l’occasione per ricordare alla commissione del Nobel per la letteratura che non ho mai candidato “Chi più Re di noi” e quindi smettessero di chiamarmi con insistenza, mi faceva molto ridere: Jabba The Hutt!


Testabietta la sua prima volta non la vuole raccontare ma ci pensano quel nano bastardo di Gogol e l’indiano, veri amici di merda che, però, durante il fattaccio c’erano e possono testimoniare. Quella che è la prima volta di Testabietta è stata anche la prima volta di un amico, che me la raccontò esattamente nelle modalità descritte nel capitolo e che ascoltai incredulo, meravigliato e scioccato.

Dulcis in fundo, esattamente come ha definito Tetteballerine il racconto della sua verginità perduta, tutti i presenti ora aspettano impazienti le favolose imprese amatorie del campione del sesso per eccellenza, quello che dovrebbe essere migliore di loro in tutto, se non altro per il dono di avvenenza con cui l’ha benedetto la natura. E invece Tetteballerine è capace di stupire ancora una volta, e disattendere, lasciandoli con un pugno di mosche e due informazioni da cui avrebbero dovuto ricavare tutto il resto: aveva 21 anni e sua zia 46.

"C’è qualcosa di vero?" mi chiederanno in molti.

Sì, qualcosa di vero c’è.

La canzone:  Little bitty pretty one, Bobby Day & The Satellites

Probabilmente l'avevo già ascoltata un centinaio di volte ma solo quando ho visto il film Last Vegas (2013) interpretato d'eccezione (Robert De Niro, Michael Douglas, Morgan Freeman e Kevin Cline) questa canzone mi è entrata in testa per non uscirne più. È da allora che le associo l'irruenza della giovinezza, del gruppo di amici che insieme si dicono di poter affrontare qualsiasi cosa, in barba al mondo, agli adulti e alle regole, mentre fuggono dai guai con il sorriso stampato e la forza del gruppo.






Chi più Re di Noi: la ragazza che ascoltava i Guns N' Roses

Editore: Andaluso Errante Books
Prima Edizione: Dicembre 2016
Seconda Edizione: Ottobre 2020
Genere: Narrativa Contemporanea


Quarta di copertina: "Bologna. Una nuova ragazza è venuta ad abitare nell’appartamento sopra a quello di Enrico, Tette’ e Zanna, solo che nessuno l'ha ancora vista. Il primo si è convinto che si tratti della donna della propria vita ed è deciso a incontrarla, il secondo si è offerto di curarne l'irrequieta smania di svegliarli nel cuore della notte facendole assaggiare un po' del toro da monta qual è, l'ultimo non è sicuro che il fantasma dello zio morto in quella casa la lascerà in pace.
Cecilia e Virginia alzano gli occhi al cielo"


NB: da qualche giorno è disponibile anche la variant cover dedicata a John Belushi e Animal House!
Costa solo 1.50 in più rispetto alla classica perché è in copertina rigida!



Qualche Recensione:



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