Alessio Chiadini Beuri: agosto 2021

lunedì 2 agosto 2021

Ready Player Two regge il confronto con il suo predecessore?




Aspre sono state le critiche dei fan di tutto il mondo o, per il momento, di coloro che hanno già avuto la fortuna (e il dispiacere) di leggere il secondo capitolo (e ultimo?) della saga di Ernest Cline, dove in un futuro non troppo lontano da noi, l'intera umanità di un mondo ormai al collasso, vive la maggior parte del tempo collegata a OASIS, un intero universo virtuale in tre dimensioni in cui i giocatori possono esplorare pianeti, combattere tra loro, guadagnare punti vita e oggetti magici dei più disparati e potenti in circolazione.

Dopo il successo del film di Spielberg, colpevole di accrescere a dismisura l'interesse su Ready Player One (nonostante la trasposizione si discosti largamente dalle trovate di Cline, principalmente a causa dell'impossibilità di acquistare ogni copyright necessario - giochi, fumetti, film), mi sono avvicinato al romanzo e l'ho divorato in poco meno di una settimana (per i miei standard di lettore-bradipo è pressoché un record!). Vista l'enorme differenza rispetto al film, ho potuto godere di una seconda avventura su Oasis, e non potevo esserne più contento.

Ma non sono qui per incensare il primo romanzo, riconosciuto dalle "masse isteriche" come uno dei migliori romanzi di fantascienza di questo inizio di secolo, ma per rispondere alla domanda se Ready Player Two, a distanza di quasi dieci anni, possa essere considerato almeno al pari del suo capostipite.

La risposta per me è: assolutamente Sì!

Ammetto che, lette certe aspre critiche negli ultimi mesi, anche io l'ho iniziato piuttosto titubante, come per paura che mordesse. Timore che è scomparso già al primo capitolo. La cosa difficile per chi scrive di fantascienza (da scrittore ho una grande ammirazione per chi si cimenta nel genere) è possedere la piena conoscenza del proprio mondo di fantasia e avere la capacità di prevedere i dubbi che possono sorgere nel lettore man a mano che la storia scorre davanti ai suoi occhi. Questo Cline lo sa fare in maniera eccellente, stroncando sul nascere qualsiasi domanda e saziando la nostra fame di conoscenza. Certo non può essere un romanzo adatto a tutti, così come non lo era RPO, perché i riferimenti alla cultura cinematografica, videoludica e musicale degli anni 80' sono davvero tanti e posso capire che un lettore "non in target" possa perdersi, per mai più ritrovarsi, in un oceano di citazioni che non comprende e che, per forza, lo annoiano.

RPO e RPT sono le due enormi macchine del tempo di Ernest Cline, in cui si dà la possibilità di rivivere ciò che non vuole dimenticare. Le avventure sul pianeta Prince e su quello popolato da tutti i personaggi dei film di John Hughes sono stati ostici anche per me, ma ammetto fossi io a mancare di quella conoscenza enciclopedica che, diversamente, mi avrebbe fatto desiderare che potessero continuare qualche pagina ancora. RPT resta un onorevolissimo seguito che non si adagia sugli allori di RPO, che non si scimmiotta e che non insegue, cercando di replicarla, la formula del successo. Cambia le carte in tavola e ci fa dubitare, fino alla fine, della bontà di una tecnologia che in RPO abbiamo sognato di avere, allargando la questione morale sugli aspetti negativi e sulle ombre che prima non avevamo tenuto in considerazione, troppo presi dalla caccia all'Easter Egg di Halliday.



Chi più Re di Noi: la ragazza che ascoltava i Guns N' Roses

Editore: Andaluso Errante Books
Prima Edizione: Dicembre 2016
Seconda Edizione: Ottobre 2020
Genere: Narrativa Contemporanea


Quarta di copertina: "Bologna. Una nuova ragazza è venuta ad abitare nell’appartamento sopra a quello di Enrico, Tette’ e Zanna, solo che nessuno l'ha ancora vista. Il primo si è convinto che si tratti della donna della propria vita ed è deciso a incontrarla, il secondo si è offerto di curarne l'irrequieta smania di svegliarli nel cuore della notte facendole assaggiare un po' del toro da monta qual è, l'ultimo non è sicuro che il fantasma dello zio morto in quella casa la lascerà in pace.
Cecilia e Virginia alzano gli occhi al cielo"


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Costa solo 1.50 in più rispetto alla classica perché è in copertina rigida!



Qualche Recensione: