Alessio Chiadini Beuri: Dentro il libro e oltre: Shout! (Bangity House)

sabato 25 settembre 2021

Dentro il libro e oltre: Shout! (Bangity House)

 



Eccoci infine arrivati alla puntata finale della prima “saga” contenuta nell’edizione 2020 di Chi più Re di noi.

Dopo la Separazione e la Transizione è giunto il momento per la terza fase di questo rito di passaggio che porterà le matricole dei Clyt’o’Ryders a diventare degni di fregiarsi dei distintivi dell’Alsef, l’Associazione Libera Soccorso Erasmus (Femmine): la Reintegrazione.

TestaBietta e Cottonfioc, che avevano la missione di ottenere un numero di telefono vestiti da Viados, hanno fatto ritorno e ora Zanna si appresta a narrarne le epiche gesta. Se nella vita vissuta il nostro rosso preferito non è molto a suo agio con niente e con nessuno, sotto l'aspetto del cantastorie l’ho dipinto come qualcuno in grado di rapire totalmente chi ha la fortuna di ascoltarle. Io sono un ex-scout e in età da Lupetto, il sabato pomeriggio i capi ci raccontavano un pezzo della storia della Giungla (per chi non lo sapesse, i “lupetti” sono parte del branco che ha accolto e accudito Mowgli ne Il libro della giungla e gli educatori si chiamano come i personaggi del romanzo - Akela, Ka, Baloo, Baghera etc, etc). 


Ci chiedevano di tenere gli occhi chiusi per tutta la durata del racconto, affinché non ci distraessimo e le immagini che la narrazione chiedeva di creare alla nostra fantasia fossero più vivide. Sono sicuro che non tutti lo facevano, ma io sì. Volevo essere trasportato dove quelle parole mi indicavano e vivere l’avventura che mi stava venendo offerta. E così Zanna, a gambe incrociate sull’altare della Crypta, narra le gesta di Cottonfioc e Testabietta così come ha potuto osservarle.

Testabietta si è preso un ceffone in faccia così talmente forte che lo hanno sentito tutti quando Zanna l’ha raccontato, tanto è bravo. Cottonfioc, rincorso da una bionda pazza, è dovuto correre fuggire in fretta con ai piedi delle Fornarina che, per lo sforzo, hanno ceduto portandolo a compiere una spaccata sagittale che gli ha strappato le cuciture sul culo del fondo dei calzoncini. Per fortuna è riuscito ad aggrapparsi a un palo della luce o avrebbe dovuto salutare per sempre i suoi genitali. Peccato, però, che sembrasse una vecchia Gilf in astinenza attorcigliata a un palo da lap dance.

Le Fornarina sono una reminiscenza della fine degli anni 90’. Per chi di voi c’era ricorderà benissimo quanto le Spice Girls abbiano dettato gli stilemi di una brutta parentesi di moda giovanile. Per gli altri che invece, per età anagrafica, se la sono risparmiata: Beati voi!



Uno dei due è stato anche aggredito da una punkabbestia che, spaccato il fondo di una bottiglia contro una delle colonne dei portici (Patrimonio Unesco), voleva fare un sonaglio per il proprio cane con il suo scroto.



Tetteballerine è il più intrasigente dell’Ordine, a lui non interessano gli aneddoti succulenti e le storie carine, lui vuole soltanto sapere se le prove sono state superate e umilia verbalmente Gogol il nano che si esprime come uno scaricatore di porto in barba al momento solenne.

È Fangio a tirare le somme delle due imprese svoltesi in trasferta per i malfamati vicoli universitari del centro di Bologna. Io per sommi capi vi racconto tutto, ma vi consiglio con tutto il cuore di andare a leggere come nel capitolo originale Spanky, Tette’, Fangio e Zanna si rivolgono alle matricole.

Dopo aver ricordato le parole che Testabietta doveva usare per chiedere il numero di telefono (sericoltore, trincerato, saffico, oltraggioso e bulbo) Fangio va a decantare la quartina che gli è valsa la vittoria:

«Ciao, non vorrei disturbarti, se l’ho fatto è per colpa di un’oltraggiosa speranza, quella di una saffica danza di parole che allieti questo cuore da trincerato sericoltore, prigioniero rapito in un bulbo d’amore.»

Il gruppo si spella le mani a forza di applaudire finché Tette’ non chiede come fosse la tipa e Fangio non gli risponde “Tipo Floriana del Grande Fratello”.

 


Per richiamare tutti all’ordine Fangio si aiuta con una citazione di Mr. Wolf di Pulp Fiction, interpretato dal carismatico e cool da-lancio-di-perizoma, Harvey Keitel.

(ammetto, oggi che me ne accorgo, di aver cambiato i pompini con le seghe - quale uomo lo farebbe? - ma le citazioni che si impossessano di te fino a diventare parte del tuo pensare quotidiano le interiorizzi al punto che si svuotano di tutto, compresa la loro origine, per restare al tuo servizio, nude e disponibili, con il loro concetto primigenio.)

Dove Spanky riservava la sua fiducia nel successo di Cottonfioc è qui che è costretto a ricredersi perché, pur avendo ottenuto ben quattro numeri di telefono, di belle ragazze per altro, ci è riuscito senza usare le parole che gli erano state assegnate.

Quando sente dell’avvenenza delle giovani disponibili a vestire della loro, la pelle pallida di Cottonfioc, Tette’ si dimenticadel rigore mostrato fino a quel momento per pretendere, da Imperatore romano, che ciò che vuole diventi immediatamente di sua proprietà.


Cottonfioc ha svelato l’inganno a ciascuna delle sue interlocutrici, apparecchiando il discorso per l’arrivo di un dessert ben presentato:

“Ciao, perdonami, sono vestito così perché i miei amici mi stanno facendo scontare una penitenza. Dovrei ottenere almeno dieci numeri di telefono ma ora che ti ho incontrata penso che perderò la sfida e mi fermerò al tuo…”

Ciascuno dei presenti, Tette’ in testa a guidare la folla inferocita con fiaccole e forconi, gli dà del traditore e pretende che abbia lo stesso trattamento che tutti hanno subito. Tocca a Spanky, questa  volta, quietare gli animi con quella che è evidentemente un’impresa di rivolta di frittata che potrebbe comodamente sedere sul trono dei rivoltamenti di frittata:

«Come fate a non aver capito, a non vedere?» 

«Cosa non vediamo?» 

«Il nostro insegnamento.» continuo. 

«Sarebbe?» 

«Sarebbe che qualunque aspetto abbiate, chiunque sembriate, per quanto strani e deviati possiate apparire, il giudizio altrui non può rallentarvi né fermarvi. Si tratta di liberare la mente, svestirsi della vergogna e credere nel proprio obiettivo. In questo modo sarete capaci di mandare a segno ogni tipo di conversazione in qualsiasi condizione. Ostacoli mentali, pregiudizi culturali, handicap sociali. Sono lì per fermare gli altri. Non voi.»

E, anche se è fiction, credo nel prodotto che sto vendendo: se ciò che chiamiamo esperienza è solo il risultato della percezione dei nostri sensi, che sono limitati, difettosi e perfettibili, ciò che crediamo di poter essere può trascende la chimica, la fisica e la logica se ci crediamo con sufficiente intensità fino a convincerci che il mondo non ci può toccare e non ci può fermare, abbattere, deludere. La mente può immaginare tutto, il corpo non è altro che strumento e, a volte, limite.

La cerimonia ha quindi conclusione gloriosa in un’investitura degna dei cavalieri della tavola rotonda, anche se quella dell’Alsef non è proprio perfettamente circolare. Ha più la forma di due mani giunte con indici e pollici.


Così come nella scena dell’iniziazione dei pivelli in Animal House, di cui questa saga è stata liberamente ispirata, ai Clyt'O'Ryders viene assegnato un nome di battesimo che ne racconti le attitudini e il valore.

(Lo so, nessuno già conosce il vero nome delle matricole e ora gli do pure un altro soprannome? Avete anche ragione, ma voi considerate i soprannomi come nomi e i nomi di battesimo come soprannomi, non mi sembra granché complicato)


Pronti? 

Rullo di tamburi!

  • Cottonfioc, Sir Bernard(a): in vece del suo spirito pioneristico e del valore dimostrato al suo primo assalto. 
  • Akhim, Sir Spruzzo: per come ci ha benedetti durante il movimento del loto. E perché un nome che quando lo pronunci ti fa pensare a una cosa birichina ci vuole sempre. 
  • MorsoDacciaio, Sir Sasha: perché siamo stronzi e ci piace vederlo sbavarsi addosso quando parla. 
  • Pizzafarcita, Sir Mayo: che più che un nome è un divieto alimentare. 
  • TestaBietta Sommo Vater, o semplicemente Sir Vater: per il talento poetico profuso nel sapiente compimento del suo atto di pastura. 
  • Gogol, Sir Gogol: era già un bellissimo soprannome. Anche perché Nanodimerda, effettivamente, è troppo lungo.


La canzone: Shout! By The Isley Brothers

Prima o poi dovevate aspettarvela da un libro che sulla copertina (rigida) ha impressa l’immagine di John Belushi in versione Bacco, no?

Questa era la canzone che si attendeva con più trepidazione ad ogni festa organizzata dal liceo all’università pur non avendo mai visto il capolavoro di John Landis e di quei matti della National Lampoon. Chissà poi perchè.







Chi più Re di Noi: la ragazza che ascoltava i Guns N' Roses

Editore: Andaluso Errante Books
Prima Edizione: Dicembre 2016
Seconda Edizione: Ottobre 2020
Genere: Narrativa Contemporanea


Quarta di copertina: "Bologna. Una nuova ragazza è venuta ad abitare nell’appartamento sopra a quello di Enrico, Tette’ e Zanna, solo che nessuno l'ha ancora vista. Il primo si è convinto che si tratti della donna della propria vita ed è deciso a incontrarla, il secondo si è offerto di curarne l'irrequieta smania di svegliarli nel cuore della notte facendole assaggiare un po' del toro da monta qual è, l'ultimo non è sicuro che il fantasma dello zio morto in quella casa la lascerà in pace.
Cecilia e Virginia alzano gli occhi al cielo"


NB: da qualche giorno è disponibile anche la variant cover dedicata a John Belushi e Animal House!
Costa solo 1.50 in più rispetto alla classica perché è in copertina rigida!



Qualche Recensione:



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