Alessio Chiadini Beuri: Dentro il libro e oltre: Dolori della crescita (Bangity House)

venerdì 17 settembre 2021

Dentro il libro e oltre: Dolori della crescita (Bangity House)



Ci eravamo lasciati che il gran consiglio Alsef aveva diviso le matricole in due fazioni, quella dei Verginelli e quella dei Nonpiù, e ora tocca dir loro che cosa dovranno affrontare. Tocca, si fa per dire, che Spanky&Co. non si sono mai divertiti tanto. Ciò che serve a Testabietta e Cottonfioc, i due nonpiù, è tornare alla Crypta dopo aver ottenuto almeno un numero di telefono da una dolce fanciulla per salire immediatamente di rango. Può sembrare facile, nella sua semplicità, anche se ottenere un numero di telefono da una bella ragazza non è mai un’impresa facile a nessuna età, ma vorrei ricordare che qui ci sono di mezzo i quattro moschettieri della bastardaggine e che nulla è mai come sembra. Per questo le spacconate di Testabietta vengono subito raffreddate e un gelido terrore si insinua nella loro ossa. 

Non hanno intenzione di mandarli in giro per la città nudi come vermi, questo no, questo mai, però vestiti da viados sì, questo sì. A Cottonfioc, l’albino, tocca una maglietta troppo corta con scritto “naughty girl”, un pantaloncino ancora più striminzito e sbrindellato nei posti birichini, un paio di eleganti calze a rete e un filo di eyeliner. A Testabietta è probabilmente andata peggio con il maglione “spalle nude” di Cecilia per prevenire il suo problemino di coliti da pancino scoperto, dei pantacollant bianchi che gli arrivavano a malapena a coprire il pube e delle infradito di Tette’ che solo a guardarle fanno prendere il tifo e te e alla tua famiglia.


Fangio specifica un paio di regoline: non valgono i numeri di telefono di parenti, amiche e defunti ma solo quelli di sconosciute/i a cui si siano fatte intendere le proprie motivazioni di ginnastica pelvico-sussultoria a scopo ludico-riproduttivo. Testabietta borbotta come una caffettiera mentre Cottonfioc sembra quasi riuscire a prenderla con filosofia. Solo che i due ancora non sanno che la situazione è destinata a peggiorare. I Gran Meastri Alsef li lasciano andare fino all’ingresso della cripta prima di richiamarli per dir loro, ohibò che distratti, che non basta girovagare vestiti come cosplayer strafatti fino all’anima ma che devono ottenere il numero usando, ad uopo, determinati vocaboli, accuratamente scelti dal Gran Consiglio.

Le parole di Testabietta sono:

  • Sericoltore
  • Trincerato
  • Saffico
  • Oltraggioso
  • Bulbo

Mentre quelle riservate a Cottonfioc sono:

  • Convulso
  • Euristico
  • Mantavivande
  • Ricalcare
  • Midollo

(Le parole le ho davvero scelte a caso aprendo a caso il vocabolario, tanto per mettere alla prova ancora una volta le mie doti creative - NDR)

È in quel momento che tutti gli altri, ancora novizi per quanto riguarda la condivisione del piacere con un altro essere umano che non siano loro stessi, iniziano ad aver paura. Cosa può succedere a loro se gli unici due che avevano già avuto esperienze sessuali, per dar prova di essere meritevoli, devono affrontare un'impresa così ostica? 

E a ben donde, mi sento di aggiungere io. 

Per le matricole restanti mi sono ispirato al format televisivo “Silent library” in cui un gruppo di persone, per poter vincere il premio finale, deve superare piccole prove più o meno dolorose o schifose senza produrre il minimo rumore (generalmente risate in faccia al malcapitato di turno). 


Il tutto è ambientato in una biblioteca per ricordare e tutti qual è l’unica regola: il SILENZIO. 

Ho fatto in modo che la Crypta sorgesse al di sotto del dipartimento di antropologia, in un miscuglio di ricordi dei miei anni universitari. In effetti quando studiavo Archeologia (sì, pure quella, ma volevo fregiarmi del meritevole titolo di “collega del Dottor Henry Jones Jr.”), la facoltà era dotata di un bellissimo archivio-sala studio nei sotterranei del dipartimento, fatto di soffitti non altissimi, archi a volta e muri con pietra a vista (Il dipartimento è quello in Piazza S. Giovanni in Monte, Bologna - ndr).




Ogni turno comincia con il sorteggio di una carta da un mazzo distribuito da Zanna, l’unico altro vergine che però è escluso dalle prove. Neanche le carte sono scelte a caso: un Re, una Regina e un Jack di cuori e un due di picche. Ovviamente, chi pesca il due di picche è il designato ad affrontare la prova di coraggio e sacrificio atta a farlo diventare degno di sedere al cospetto dell’Ordine Alsef.


Spiegate le regole, Spanky e Tette’ restano con i verginelli mentre Fangio e Zanna indossano qualcosa di scuro e vanno e pedinare Testabietta e Cottonfioc.

Per i quattro novizi, l’Ordine Alsef ha studiato quattro Movimenti tutti a tema Giappone medievale.

Primo movimento: la Scaglia del Dragone, viene assegnata a Gogol, un ragazzo particolarmente basso che porta il nomignolo del nano del film Labyrinth, con David Bowie e una giovanissima Jennifer Connelly. 



Tette’, quindi, si avvicina a Gogol accarezzandosi i pantaloni, gli gira attorno e poi lo afferra per le spalle estraendo una pinzetta da estetista. Tetteballerine vuole la sua scaglia di drago e così gli strappa un ciuffo ci peli nasali che brucia da matti. Gogol impazzisce di dolore ma riesce a non fare rumore, gli altri contengono risate e urine isteriche. Bene, il primo movimento è alle spalle, ne restano ancora tre e nessuno è salvo. Ce la faranno tutti insieme o non ce la farà nessuno.

Secondo movimento: La Nuvola del Demone viene pescata da Pizzafarcita. 

Ancora Tette’, alza sopra la testa un barattolo di Nutella da 750 grammi dicendo al ragazzo che non è stato facile riempirlo. Pizzafarcita ribatte che il vasetto è vuoto ma si blocca quando realizza che invece è pieno zeppo di aria di peto. Mentre svita il tappo, Tetteballerine tiene fermo il ragazzo e gli fa fare un aerosol che non dimenticherà facilmente. Pizzafarcita cerca di divincolarsi dalla presa e sottrarsi a quella sorgente di morte ma Morso d’acciaio e l’indiano intervengono per tenerlo fermo.


Terzo movimento: La Caverna del Mostro la estrae Morsodacciaio ed è ancora Tetteballerine che dovrebbe eseguirla ma per qualche sua remora dell’ultimo secondo chiede a Spanky di prendere il suo posto. Spanky ribatte che si tratta della sua trovata migliore e la definisce "la la sua Cappella Sistina", citando spudoratamente la battuta di Will Smith in Hitch.

Purtroppo non riesce comunque a convincerlo e allora si fa carico della questione facendo comparire uno spazzolino che prontamente consegna ad Akhim perché, vedrete, nemmeno Spanky vuole rimanere coinvolto negli effetti collaterali della Caverna del Mostro. In pratica Akhim deve tenere lo spazzolino nella gola di Morsodacciaio per almeno tre secondi. Neanche giunto a metà della bocca il ragazzo comincia a lacrimare e tossire mentre Pizzafarcita e Gogol lo tengono fermo. Morsodacciaio eietta ettolitri di saliva e, visto che siamo in febbraio inoltrato, catarro. E Akhim si trova proprio sui binari di questo treno di bava e muco e non vi si può sottrarre per non far annullare la prova. Morsodacciaio smerda Akhim, proprio come Slimer con Peter Venkman, in questo piccolo omaggio schifoso al primo Ghostbusters.

O come Tommy Lee Jones in Men in Black.




Quarto e ultimo movimento: Il Vulcano di Loto, dal nome poetico e terribile insieme, senza estrazione tocca ad Akhim che in teoria avrebbe anche già sofferto a sufficienza. Tetteballerine porge un boccale colmo di frizzante Coca-cola all’indiano, che lo afferra con titubanza perché ha ormai imparato che nella Crypta nulla è come sembra. Spanky intanto lancia a Tette una confezione di mentos dicendo di fargliene mettere una sotto la lingua prima di prendere un bel sorso di cola e tenere la bocca chiusa, senza mandar giù, per almeno dieci secondi.

Tutto prosegue come ci si aspetta: la pressione esercitata dal composto di coca e mentos nella bocca di Akhim è così forte che manca poco che la soluzione gli esca dai dotti lacrimali. Stoicamente Akhim tenta di tener serrate le fauci ma la miscela trova lo stesso la strada per uscire: dalle narici con un potentissimo getto che va a imbrattare la volta della Crypta per poi ricadere su tutti loro come una soffice nevicata.


La canzone: My secret identity Theme

Una delle sigle più belle di sempre, a mio modesto (ma navigato) parere è quella del telefilm canadese “il mio amico ultraman”, che ha per protagonista il ragazzino ciccione di Stand By me, Jerry O'Connel e che per dirla tutta non ho mai apprezzato tantissimo. Era fighissimo che potesse volare, correre a supervelocità ed essere praticamente inscalfibile per qualsiasi tipo di arma, certo, ma il fatto che fosse costretto a usare delle bombolette spray per direzionarsi in volo, atterrare e decollare non era proprio quello che mi aspettavo da un ragazzino supereroe. Ho scelto questo brano semplicemente perché mi ricordava come ritmo e musicalità la famosa pubblicità delle Mentos, protagoniste dell’ultimo movimento eseguito dalle matricole.







Chi più Re di Noi: la ragazza che ascoltava i Guns N' Roses

Editore: Andaluso Errante Books
Prima Edizione: Dicembre 2016
Seconda Edizione: Ottobre 2020
Genere: Narrativa Contemporanea


Quarta di copertina: "Bologna. Una nuova ragazza è venuta ad abitare nell’appartamento sopra a quello di Enrico, Tette’ e Zanna, solo che nessuno l'ha ancora vista. Il primo si è convinto che si tratti della donna della propria vita ed è deciso a incontrarla, il secondo si è offerto di curarne l'irrequieta smania di svegliarli nel cuore della notte facendole assaggiare un po' del toro da monta qual è, l'ultimo non è sicuro che il fantasma dello zio morto in quella casa la lascerà in pace.
Cecilia e Virginia alzano gli occhi al cielo"


NB: da qualche giorno è disponibile anche la variant cover dedicata a John Belushi e Animal House!
Costa solo 1.50 in più rispetto alla classica perché è in copertina rigida!



Qualche Recensione:



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