Alessio Chiadini Beuri: La mia intervista a Inchiostri In-Visibili

mercoledì 20 ottobre 2021

La mia intervista a Inchiostri In-Visibili




Le premesse:
«Se fosse per me scriverei dieci libri all’anno. Classe 1986, ho capito che scrivere storie mi rendeva felice il primo anno di liceo e sull’onda del revival del mito de Il Signore degli anelli, ho iniziato a scrivere un fantasy, ad oggi incompiuto (ma non si sa mai), poi ho virato su un romanzo di formazione (concluso, autopubblicato e ritirato dal commercio), ho ancora in fase di stesura un romanzo di cappa e spada ispirato a i Tre moschettieri e Cyrano de Bergerac.
A Dicembre 2019 pubblico la prima parte della novellizzazione del videogioco Max Payne, che rendo disponibile gratuitamente su tutte le piattaforme e che, ad oggi, è stata scaricata più di 7.000 volte.
A Marzo 2021 pubblico, con la casa editrice di Milano Bookabook, l’hardboiled “Il randagio”.

Il libro di cui vorrei parlare con voi oggi è “Chi più Re di noi: la ragazza che ascoltava i Guns ‘N’ Roses”, nato sotto forma di romanzo a puntate su un blog nel lontano 2011.
Non ha un genere canonico, ma se proprio dobbiamo dargli una definizione sarebbe “Narrativa Frizzante”.
A me piace considerare “Chi Più Re di noi” un caso di sit-com letteraria. La maggior parte dei capitoli è autoconclusiva, pur avendo gli stessi personaggi (cinque studenti universitari che dividono un appartamento in centro a Bologna) e una trama principale che vi porterà fino alla fine; si ride e ci si affeziona ai protagonisti tanto da dispiacersi di doverli salutare.
Se siete appassionati di cinematografia, troverete molti omaggi e easter eggs per aumentare l’esperienza ludica che “Chi più Re di noi” si propone di regalare. Nel caso invece non lo foste, penserete che alcune trovate siano frutto della mia immaginazione sconfinata, ma potrete comunque godervi l’intero viaggio.»

  • Ciao Alessio, benvenuto. Mi hai ricordato la sitcom "Friends". Ci possiamo aspettare qualcosa di simile? Inutile dire che non ho perso un episodio.
Friends è certamente parte del mio background culturale, così come lo sono i suoi cugini "How I Met Your Mother", "Men at work" e "Community". Lo zoccolo duro è un gruppo di amici/coinquilini che dividono un appartamento in centro a Bologna e proprio come i protagonisti di una sitcom si troveranno ad affrontare insieme i grandi e i piccoli problemi della convivenza, dell'amicizia e dell'amore. Senza mai prendersi troppo sul serio!


  • Forte! Immagino sia molto ironico allora.
 Io non faccio testo anche se ti dico che è capace di strappare sincere risate, perché sono di parte. L'intento che si propone "Chi più Re di noi" è quello di un viaggio scanzonato che si può fare tutto d'un fiato o da intraprendere nei momenti in cui si cerca un po' di spensieratezza, leggerezza ed evasione!
  • Un titolo originale. Come è nato?
 Non è stato facile, devo dirti la verità perché il romanzo è talmente pieno e ricco di momenti, situazioni e avventure da racchiudere sotto un titolo che ho dovuto superarmi. Ci sono molto omaggi cinematografici e parodie all'interno e, proprio per tener fede a questa peculiarità, il titolo non è altro che una citazione (molto nascosta, come un Easter Egg letterario) della battuta di un celebre film anni '90. Riusciresti a scoprire di quale si tratta?
  • Macché non mi viene in mente niente.

  • Quante esperienze personali hai raccontato in questo libro?
Devo ammettere, e lo faccio senza alcun tipo di vergogna, che di esperienze personali ce ne sono parecchie. Un po' lo faccio per non dimenticare certe cose, un po' perché la vita supera quasi sempre l'immaginazione più fervida! 

  • La colonna sonora che hai inserito col romanzo è una tua produzione o ti sei fatto costruire qualcosa su misura da qualcun altro?
La colonna sonora è una cosa di cui vado molto fiero. Intanto no, non sono brani di mia produzione ma si tratta di canzoni universalmente conosciute e tra le più popolari della storia della musica. Ne ho messa almeno una ad aprire ogni capitolo (a volte ce ne sono anche di più) perché, come per molti, la musica ha sempre scandito i momenti più importanti della mia vita e dentro di essa ritrovo, come una perfetta macchina del tempo, il ricordo di quelle emozioni e di quei momenti che non vorrei si perdessero. Così come un film o per una serie Tv, in cui la narrazione è spesso accompagnata dalla musica, allo stesso modo ho cercato di riproporre l'esperienza in Chi più Re di noi. Sul mio canale Youtube, tra l'altro, settimanalmente aggiorno la playlist, perfettamente fruibile da coloro che abbiano voglia di ascoltarla.

  • Cosa nella quotidianità ispira la tua voglia di scrivere? 
Con gli anni ho appurato che scrivo meglio con carta e penna (anche se poi la riscrittura su digitale comporta non poche maledizioni) e che il mattino è generalmente il momento più fecondo per creare ma è anche vero che sono un autore che pensa costantemente ai suoi progetti e quindi ogni momento è buono per appuntarsi qualcosa o buttare giù un passo particolarmente felice per paura di dimenticarselo.

  • C'è un posto o un momento della giornata in cui preferisci scrivere?
Ovviamente dipende dal genere che sto scrivendo: per i noir e i gialli leggo molto (Mafia, Gangsterismo e Serial Killer) e prendo spunto dai fatti di cronaca; per romanzi come Chi più Re di noi, la vita quotidiana è fondamentale, le amicizie, i personaggi che si incontrano passeggiando in città, l'umanità e le sue contraddizioni e dicotomie.

  • Quanto ti sei divertito a scrivere questo libro?
Sarò sincero: è stato l'anno e mezzo più divertente della mia vita e ho creato dei personaggi di carta che mi fanno compagnia come degli amici in carne e ossa.

  • Qual è il personaggio a cui ti senti più vicino e perché? E quale al più lontano e perché?
Più vicino come indole è sicuramente il protagonista, Spanky, visto che l'ho usato come il mio Io narrante. Ma devo dire che ho messo un po' di me stesso in tutti i personaggi, ciascuno in base alle sue peculiarità

  • È un libro autoconclusivo o hai qualche appiglio per dargli un seguito?
Il libro è assolutamente autoconclusivo ma, esattamente come la vita, non finisce mai dopo i titoli di coda. È per questo che sto scrivendo il seguito!

  • A chi ti ispiri con i tuoi romanzi? 
In particolare per Chi più Re di noi mi sono ispirato alle persone a me più vicine, come i miei amici di una vita. Devo soprattutto a loro molte scene divertenti!

  •  E se pensi a qualche grande nome, invece?
Per l'affiatamento dei protagonisti e per il genere umoristico penso subito a J.K. Jerome con i suoi "Tre uomini in barca (per non parlare del cane)" e "Tre uomini a zonzo". Per il genere Poliziesco, invece, a Giorgio Scerbanenco e Michael Connelly!


  • A chi hai dedicato quest'ultimo romanzo? A chi i ringraziament? (Non so gli altri ma io, quando un libro mi è particolarmente piaciuto, leggo sempre anche i ringraziamenti per non farlo finire)

Questo romanzo l'ho dedicato a tutte le persone che, anche se indirettamente e senza saperlo, ne fanno parte. Proprio perché senza di loro questo libro sarebbe risultato molto meno ricco e frizzante. Per non finirlo subito, Chi più Re di noi, ne ho scritto una lunghissima postfazione oltre a chiedere una prefazione a uno dei miei più cari amici.

  • Cosa significa per te scrivere?

 Scrivere è espressione, libertà, sfogo, rifugio, viaggio, emozione, ricordo, passione, mestiere, gioco, apprendimento, esperienza. Ogni storia per me costituisce la possibilità di una seconda vita, un universo parallelo in cui vivere e da cui imparare qualcosa.

  • Quando scrivi ti piace seguire una scaletta o l'istinto prende il sopravvento?

Quando scrivo io ho sempre la musica nelle orecchie. Mi aiuta a concentrarmi e a isolarmi dal mondo. Se scrivo uno dei miei noir, ovviamente la scaletta la fa da padrona su tutto anche se poi quando sono in fase di scrittura alcune cose possono cambiare tanto da spingermi a modificare in parte quello che avevo pensato. Per un romanzo come "Chi più Re di noi", invece, posso partire da una situazione, una battuta o una scena che mi ispira e poi stare a guardare e vedere dove mi porteranno i miei personaggi. Quando invece so dove voglio andare a parare, provo a capire in che modo potrebbero arrivarci in base alla loro natura.

  • Hai spaziato nei generi, ce n'è uno a cui ti sei dedicato che senti vestirti meglio addosso? E uno con cui credi che non ti cimenterai mai?

Ogni storia ha il suo genere, il suo stile, le sue regole, la sua lingua. Io sono un curioso di natura e se c'è qualcosa che non so fare o che mi spaventa come scrittore, mi ci devo misurare per forza. Così ho fatto per Il Randagio e per altre storie che sto scrivendo. Chi più Re di noi è invece espressione più distesa del quotidiano e della vita di tutti i giorni. È naturalezza e respiro ma questo non vuol dire che scriverlo non mi abbia messo di fronte ai miei limiti di autore. Se il Randagio è stata la mia prima prova di poliziesco, prima di Chi più Re di noi non mi ero mai proposto di riuscire a far ridere con la scrittura (se ci sono riuscito o no non sta a me dirlo, NDR) e mi rifiutavo categoricamente di inserire del turpiloquio in quello che scrivevo.

  • Se la tua scrittura fosse musica che genere sarebbe?

 ·Immagino che per lo stile che ho usato in "Chi più Re di noi", la mia scrittura potrebbe essere facilmente un pezzo pop da colonna sonora anni '80/'90!

  • Se il tuo romanzo fosse un colore, quale sarebbe? 

 Sceglierei certamente un colore brillante e vivace. Probabilmente il Giallo!

  • Hai mai pensato di usare un nome d'arte? 

Certamente, e nei primi anni ne ho usati alcuni ma poi mi sono detto che dovevo andare fiero di quello che scrivevo e che, se anche il mio nome non sembrava quello di uno scrittore affermato, sarebbe stato compito mio farcelo diventare.

  • Com'è nata la copertina del tuo libro?

Così come per il titolo, è stato molto arduo anche scegliere la copertina (infatti di "Chi più Re di noi", attualmente c'è questa e una variante). La difficoltà è che esprimere un mondo così vasto e ricco di spunti come quello di Chi Più Re di noi, racchiuso in una sola immagine, non è per niente semplice!

  • Come mai sei stato ispirato dai Guns N’Roses?

Devi sapere che per tutto il romanzo il protagonista, Spanky, insegue una misteriosa ragazza che abita sopra l'appartamento e i cui unici indizi che lascia della sua esistenza sono dei passi felpati nel cuore della notte e le canzoni dei Guns 'N Roses sparate a volume altissimo.

  • Mi incuriosiscono sempre le contaminazioni, i “mondi altri” che entrano nella scrittura. Che relazione c’è fra le tue opere e il gaming? 

Per quanto riguarda le storie del piccolo e del grande schermo, in Chi più Re di noi si trovano copiose citazioni, più o meno identificabili. A volte anche intere situazioni e scene. Sono quelle a cui mi sono legato di più negli anni in cui la Tv era un ponte sul mondo e su avventure mai viste. Per quanto riguarda il gaming, mi sono cimentato, per il momento, soltanto nella trasposizione di Max Payne, uno dei primi videogiochi in cui mi sono cimentato e che ho amato alla follia!

  • Come è nata l'idea per la storia e quanto ti sei divertito nello scriverla?

 La storia è nata da una poesia di Isabella Leardini, "La Coinquilina Scalza", che nella sua poetica evocativa ha ispirato la storia di Chi più Re di noi. Mi sono divertito un mondo a scriverlo e gli sono particolarmente legato.

  • Quanti e quali tra i personaggi condividono il tuo gusto in fatto di musica?

I miei gusti musicali sono un po' sui generis, anche nella vita reale, perché sono un po' datati e un po' di nicchia, quindi immagino che solo Spanky, il protagonista, sia in grado di apprezzarli davvero.

  • Progetti per il prossimo futuro?

Troppi per due sole mani! Al momento sto scrivendo un romanzo giallo, ambientato in Romagna, che vorrei proporre al premio Tedeschi 2022 (vediamo se riuscirò a rispettare le scadenze), poi devo terminare la seconda e terza parte della novellizzazione su Max Payne; il secondo romanzo con protagonista il detective de "Il Randagio", Terminare il seguito di "Chi più Re di noi" e iniziare un nuovo progetto su cui sto riflettendo in questi giorni.

Sono stanco solo a fare l'elenco.

  • Come hai trovato la casa editrice e come ti sei trovato con loro?

 "Chi più Re di noi" è un libro molto particolare, c'è da dire questo, ed è poco incasellabile in un genere canonico. Oltre a questo è molto lungo, troppo per poter fare in modo che le case editrici non a pagamento investano su un autore emergente. Il target è un po' indefinibile perchè è un romanzo che si può leggere su così tanti livelli che potrebbe andar bene allo studente liceale e al sessantenne. Tutto questo per dire che per questo progetto sono stato io la mia casa editrice e l'ho curato dalla A alla Z, dalla copertina alla promozione. Come Casa Editrice ho molte idee, molto entusiasmo e sono molto pignolo con i miei autori.

  • Cederesti i diritti per farne una vera sitcom televisiva? E quanto saresti disposto a modificare la trama per renderla fruibile come sceneggiatura vera e propria?

Domanda molto interessante! Chi più Re di noi ha una struttura e uno stile che si presterebbe molto a essere trasposto in una serie. Ammetto di averci pensato ma per il momento proposte non ne sono arrivate! Il pregio di questa storia è proprio che non ha paura di cambiare, è fluida come acqua e può assumere la forma del contenitore in cui viene versata.

  • C'è un messaggio in particolare che vorresti condividere con i tuoi lettori, attraverso la scrittura?

La cosa che vorrei trasmettere con le mie storie è la bellezza che rappresenta l'avventura di leggere, avere un intero universo a portata di mano. Chi più Re di noi è un messaggio urlato a squarciagola che si può ridere di tutto e che prendere la vita con leggerezza si può fare e non è un male!

  • Hai una Kryptonite nella scrittura?

La mia kryptonite? Mentre scrivo tendo a spiegare e descrive nei minimi particolari passaggi per il timore che il lettore non riesca a seguirmi e si perda lungo strada. Ma il lettore ha il potere dell'immaginazione che lo guida anche nella nebbia piú fitta, cosí durante la fase di riscrittura asciugo il piú possibile!


Grazie mille Inchiostri In-Visibili per questa grande opportunità!





Chi più Re di Noi: la ragazza che ascoltava i Guns N' Roses

Editore: Andaluso Errante Books
Prima Edizione: Dicembre 2016
Seconda Edizione: Ottobre 2020
Genere: Narrativa Contemporanea


Quarta di copertina: "Bologna. Una nuova ragazza è venuta ad abitare nell’appartamento sopra a quello di Enrico, Tette’ e Zanna, solo che nessuno l'ha ancora vista. Il primo si è convinto che si tratti della donna della propria vita ed è deciso a incontrarla, il secondo si è offerto di curarne l'irrequieta smania di svegliarli nel cuore della notte facendole assaggiare un po' del toro da monta qual è, l'ultimo non è sicuro che il fantasma dello zio morto in quella casa la lascerà in pace.
Cecilia e Virginia alzano gli occhi al cielo"


NB: da qualche giorno è disponibile anche la variant cover dedicata a John Belushi e Animal House!
Costa solo 1.50 in più rispetto alla classica perché è in copertina rigida!



Qualche Recensione:



Nessun commento:

Posta un commento